giovedì 12 maggio 2011

Il cavallo nella mitologia

Il cavallo è uno di quegli animali che ha sempre rivestito una notevole immportanza nell'immaginario collettivo entrando a far parte della vita dell'uomo non solo nella sua quotidianità, accompagnandolo nel lavoro ed in guerra, ma anche nella leggenda. Numerose sono le storie riguardanti cavalli, dotati di poteri più o meno soprannaturali, che si sono tramandate nel corso dei secoli. Vediamo le principali:
ABASTE: nella mitologia greca era uno dei cavalli di Ade, dio degli inferi, che guidava un cocchio trainato da quattro cavalli; oltre ad Abaste c'erano infatti Aetone, Meteo e Nonio. Secondo alcune fonti Abaste era uno dei cavalli cannibali di Diomede.
ALASTOR: uno dei quattro cavalli di Plutone.
ALSWIDR: insieme a Arwakr, secondo la mitologia nordica, era il cavallo che trainava il carro del sole.
BALIO e XANTO: due cavalli immortali, anch'essi appartenenti alla mitologia greca. Secondo la leggenda nacquero da Zefiro e dall'Arpia Padarga. Era gli concesse il dono della parola e venivano guidati da Automedonte, il cocchiere di Achille al quale vennero dati in dono dal padre Peleo.
CAVALLI DI DIOMEDE: secondo i miti greci le cavalle di Diomede erano quattro ed erano molto feroci al punto di nutrirsi di carne umana. Erano animali tanto belli quanto incontrollabili e, narra la leggenda, che un loro discendente fosse BUCEFALO, il cavallo di Alessandro Magno.
CAVALLI DI ELIO: dio del sole, guidava un carro di fuoco trainato da quattro cavalli: Eòo, Etone, Flegone e Piroide.
CAVALLI DI ACHILLE: soffrono le stesse pene degli eroi e hanno una connotazione umana.
PEGASO: si tratta probabilmente del più famoso dei cavalli alati e, secondo la leggenda, nacque dal terreno bagnato dal sangue della Medusa a cui Perseo tagliò la testa. Un'altra versione del mito sostiene invece che fuoriuscì direttamente dal collo della Medusa. Figlio di Medusa e Poseidone, inizialmente venne impiegato da Zeus per trasportare le folgori sull'Olimpo e quindi domato dal suo fratellastro, Bellerofonte, il quale troverà la morte proprio a causa di una caduta da cavallo. Pegaso torna dunque agli dei e, una volta terminate le sue imprese, vola verso la parte più alta del cielo dando così origine alla costellazione.
ARIONE: altro cavallo leggendario con il dono della parola creato da Nettuno con un colpo di tridente sulla terra.
CENTAURI: metà uomini e metà cavalli, vivono nei boschi e sulle montagne lontano dalla civiltà e hanno un rapporto conflittuale con l'uomo; manifestano spesso un comportamento feroce ed imprevedibile e amano cibarsi di carne e vino. Non presentano un tipo di organizzazione sociale all'interno del loro gruppo ma, all'occorrenza, sanno essere amici degli uomini e aiutarli. CHIRONE è il più saggio insieme a FOLO.
EOS: dea greca dell'aurora, come la sua equivalente indiana Aruna, nell'immaginario prendeva le sembianze di un'auriga alla guida del suo carro attraverso il cielo prima dell'alba. Aveva due cavalli i cui nomi erano SPLENDENTE e LUCENTE; Elio, invece, dio del sole, disponeva di una quadriga a simboleggiare la sua condizione più elevata.
CILLARO: cavallo di Castore (uno dei Dioscuri ricordato come abile domatore di cavalli)
SATIRI: presenti nella mitologia greco-romana come esseri bestiali e selvaggi che venivano rappresentati sia in forma di cavallo che di caprone.
SILENI: di natura simile ai satiri, alcuni presentano orecchie equine.
POSEIDONE: dio dei mari, guidava un carro trainato da splendidi cavalli marini. Ha uno stretto legame con i cavalli e darà vita a molte creature equine. Con il nome di Ippio viene considerato come protettore dei cavalieri.
SKIPHIOS: fu il primo cavallo nato dalla Terra fecondata da Poseidone.
AREIO: nato dall'unione del dio Ippio che si era invaghito di Demetra, la quale per sfuggirgli si era trasformata in giumenta ma il dio a sua volta si trasformò in stallone.
SVANTEVIT: nella mitologia slava era dio della guerra ed aveva come attributi una spada, una sella, una briglia ed un cavallo bianco.
IPPOGRIFO: creatura alata nata dall'incrocio tra cavallo e grifone, caratterizzata da testa ed ali di aquila, zampre anteriori e petto di leone e corpo di cavallo. La prima descrizione di tale animale si trova nell'Orlando Furioso  di Ludovico Ariosto e viene usato da Astolfo per arrivare fino alla luna e lì recuperare il senno perduto di Orlando.
BUCEFALO: leggendario cavallo di Alessandro Magno il quale fu l'unico in grado di avvicinarlo e domarlo. Ne divenne dunque un sincero e fedele compagno fino alla morte avvenuta in guerra a causa delle ferite riportate nello scontro, all'età di 20 anni. Il nome sta a significare "testa di bue" da ricondurre alla sua imponente stazza. Il suo mantello era nero con una macchia bianca in fronte ed un occhio azzurro.
UNICORNO o LIOCORNO o LEOCORNO: creatura presente nei bestiari medievali, stava a simboleggiare la saggezza e poteva essere avvicinato solo da una vergine. Si credeva che l'asportazione del corno ne avrebbe causato la morte. Ad oggi si pensa che una capra o altro animale dotato di corna sia stato scambiato per un unicorno dal momento che non è raro trovare animali che sviluppino un solo corno centrale anzichè due. Spesso infatti il leocorno o unicorno viene rappresentato con barba caprina.
SURYA: in Asia centrale e meridionale era il dio del sole, una delle tre divinità più importanti e correva nel cielo su di un carro trainato da sette cavalli.
BONNACONE: bestia asiatica dalla testa di toro e corpo di cavallo.
VALCHIRIE: appartenenti alla mitologia germanica, fanno parte del seguito di Odino e si narra che cavalcassero nei campi di battaglia sparsi per il mondo per scegliere chi doveva morire.
EPONA: dea celtica, il suo nome era formato dalla radice epo- designante il cavallo e dalla desinenza -ona, ossia "relativo a". Possibili traduzioni del nome potevano dunque essere cavalcatrice, cavallina, equestre, relativa ai cavalli. Era una dea molto importante in Gallia in relazione al ruolo preponderante che svolgeva la cavalleria ed il cavallo.
SLEIPNIR: cavallo appartenente alla mitologia nordica, apparso nei primi testi nel tredicesimo secolo, aveva la caratteristica di avere otto zampe.
UCHAISHRAVAS: cavallo bianco volante della mitologia indù era dotato di sette teste.
KELPIE: cavallo sovrannaturale del folklore celtico, secondo alcune leggende era bianco, secondo altre nero e la sua pelle è liscia e fredda al tatto. Si narrava che vivessero vicino alle sponde dei fiumi dove cacciavano e convincevano ragazzini a montargli in groppa per poi trascinarli sul fondo e cibarsene.
KANTHAKA: secondo il buddismo fu il cavallo preferito del principe Siddhartha; si narra che dopo la partenza del padrone, Kanthaka morì di crepacuore.
SAN GIORGIO: nella religione cristiana è il patrono dei cavalieri e viene ritratto su di un cavallo bianco.
AISOYIMSTAN:   divinità dei nativi americani che cavalcava un cavallo bianco.
In Asia e Turchia il cavallo veniva visto come compagno inseparabile dell'uomo ed erano note leggende riguardanti un cavallo nato dall'acqua ed alcune tombe di cavalli erano venerate come luoghi sacri. Anche in Grecia il cavallo è compagno indispensabile dell'uomo e del guerriero di cui è parte integrante insieme alle armi. L'invenzione del morso nella mitologia greca venica attribuita ad Athena Chalinitis, la quale lo donò a Bellerofonte per permettergli di domare Pegaso. Per i celtiberi era comune il culto del cavallo solare. In Tessaglia, invece, era usanza donare alla futura sposa durante il giorno delle nozze un cavallo da guerra bardato con il morso ad indicare la fine della libertà della giovane. Per identificare infatti il velo della sposa e la testiera dei cavalli veniva utilizzato lo stesso terine, l' àmpyx. Nello zoroastrismo, una delle rappresentazioni di Tishtyra è in forma di stallone bianco. La città di Hanoi invece venera come patrono un cavallo bianco.

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