domenica 31 marzo 2013

Fai da te per il cavallo: i coprisella

Buon giorno e buona Pasqua a tutti! Oggi vorrei aprire una parentesi inerente al "fai da te". Non solo a me sarà capitato di trovarmi di fronte ad un coprisella logoro e sbiadito, il cui elastico ormai non tiene più nulla oppure di comprare una sella usata che non abbia un coprisella. Io mi sono trovata in entrambe le situazioni e se alla prima mi sono recata in selleria comprando un coprisella (la cifra per quelli in cotone mi pare di ricordare si aggiri attorno ai 10euro poi ne esistono di diverso tipo e marca per cui il prezzo può sicuramente variare) alla seconda volta mi sono decisa per farmelo "su misura". Innanzi tutto se decidete per la prima opzione e quindi andarlo a comprare ricordatevi di specificare per quale tipo di sella lo avete bisogno (una sella da dressage ha infatti quartieri molto più lunghi rispetto a quella da salto) anche se alcuni sono abbastanza elasticizzati e possono funzionare ugualmente per entrambe le tipologie. Se invece avete un po' di dimestichezza con la macchina da cucire vi potete produrre il vostro coprisella con la stoffa che più vi piace! Io avevo a disposizione un avanzo abbastanza grande di stoffa di cotone colorato e ho lavorato in questo modo: ho preso come modello il coprisella che avevo ormai sbiadito e con l'elastico rotto; ho dunque preso le misure sul mio pezzo di stoffa e ho controllato dove erano situate le cuciture di quello di partenza per farmi un'idea di come proseguire nel lavoro. Fatto ciò ho tagliato due parti uguali (una destra e una sinistra) che avrei poi successivamente unito al centro (la cucitura centrare va da arcione a paletta per intenderci). Volendo avere una copertura un po' più spessa ho fatto la stessa cosa con del cotone bianco (ok forse il colore è un po' delicato per questo utilizzo ma era l'unica stoffa abbastanza grande che avessi!) che ho poi usato per fare un doppio strato: per cui cotone colorato sopra nella parte visibile, cotone bianco nello strato sottostante. Ho quindi cucito le due metà insieme sia dello starto superiore che di quello inferiore; ho poi puntato la parte superiore con gli spilli, imbastito e rifinito i bordini a macchina; ho quindi unito il cotone bianco e creato dei nuovi bordini di un cm con lo spazio interno per l'elastico. Finito il lavoro mi sono resa conto di aver tirato troppo l'elastico (ahi ahi ahi) per cui il coprisella non arrivava fino ai quartieri! Fate perciò un po' di prove prima della cucitura definitiva se no vi trovate a dover scucire e aggiustare (odio rifare le cose e mi perdo d'animo in fretta se non vengono al primo colpo!). Io alla fine sono riuscita a trovare una soluzione ma la cosa ha implicato che la sella rimanesse parcheggiata 5 giorni sullo schienale di una sedia perché ero troppo incavolata per riprendere in mano il lavoro (di cui prima ero così soddisfatta)! Ok, forse a conti fatti tra stoffa e tempo impiegato è sicuramente più veloce andare in selleria e prenderne uno già pronto (e perfetto) però è divertente e soddisfacente anche produrlo da sé (soprattutto dato che da noi ha piovuto ininterrottamente per alcuni giorni e fuori c'erano pochi lavori da fare)! Buon lavoro a chiunque si voglia cimentare!    

venerdì 29 marzo 2013

Gioielli a tema equestre


Orologio Gucci
Bracciale Hermes
I cavalli non sono stati solo una grande fonte di ispirazione per l'arte figurativa: sono numerosi infatti i gioielli a loro ispirati. Ecco un esempio di alcuni di essi:
Bracciale di Cartier, anni 70.








                                             
Dodo. 


Ecco qui un elenco delle fiere e manifestazioni a tema equestre in programma partendo dal mese di aprile:

2013:
Roma Cavalli (Lazio): in programma per il periodo dal 19 al 21 aprile è stata annullata a causa della mancata assegnazione dei contributi pubblici. ( http://www.romacavalli.it/ )

La Primavera dei Cavallerizzi: dal 24 al 27 aprile, Saumur (Francia), spettacolo di arte equestre http://castelli-loira.it/19-Castelli/Cadre-Noir-Di-Saumur/Eventi-Cadre-Noir-Di-Saumur.html

Presentazioni pubbliche del Cadre Noir (Saumur, Francia): 6, 13, 18 Aprile 2013 - 2, 10, 11, 16, 23, 30 Maggio 2013 - 6, 13, 20, 27 Giugno 2013

Travagliato Cavalli: in programma dal 25 al 28 aprile, si tiene presso il centro fieristico sportivo in Via Montegrappa a Travagliato, provincia di Brescia (Lombardia). Pagina ufficiale con info e programma della manifestazione qui.

Equisur: dal 9 al 12 maggio a Jerez de la Frontera (Spagna) presso il Parque Gonzalez Hontoria, 22ma edizione. 

Salone del Cavallo Americano: in programma dal 16 al 19 maggio 2013la 16a edizione in Via Filangieri 15, Reggio Emilia (Emilia Romagna). Sito ufficiale: http://www.salonedelcavallo.com/default_it.asp 

Cavalia 2013: dal 21 al 23 giugno presso il Lago delle Sette Fontane a Castelletto di Leno in provincia di Brescia (Lombardia). Per tutti gli amanti del cavallo di razza Haflinger una manifestazione interamente dedicata a loro con gare di salto, dressage, attacchi. Qui  il link alla pagina ufficiale.

Equimediterranea: dal 16 al 18 settembre, presso Fiera Internazionale della Sardegna, viale Armando Diaz 221, Cagliari (Sardegna).

Mostra Nazionale del Cavallo Città di Castello (Umbria): dal 13 al 15 di Settembre presso FAT, via Carlo Marx 4, 06012Cerbara di Città di Castello, in provincia di Perugia. Sito ufficiale qui

Fiera Cavalli Verona (Veneto): dal 7 al 10 novembre alla sua 115a edizione. Sito ufficiale: Fiera Cavalli.    

Salon du Cheval de Paris: dal 30 novembre all' 8 dicembre a Parigi (Francia).
  
Sicab Sevilla (Spagna): dal 3 all' 8 dicembre, presso il Palacio de Congresos y Exposiciones a Siviglia. Link (sul sito l'anno scorso erano anche visibili le immagini delle gare in diretta). 

Olympia (Londra, Gran Bretagna): dal 16 al 22 dicembre 2013, http://www.olympiahorseshow.com/

Cheval Passion: dal 16 al 20 gennaio 2014 ad Avignone (Francia). 

giovedì 28 marzo 2013

La monta "a pelo"

La monta a pelo è qualcosa che, secondo me, ognuno di noi dovrebbe almeno una volta provare. Ad onor di cronaca ammetto di aver provato la prima volta un po' per curiosità ed un po' per pigrizia. La curiosità di provare a salire sul cavallo senza sella "interposta" ormai l'avevo da tempo e avevo chiesto un paio di volte alla mia istruttrice nel maneggio in cui ero anni fa cosa ne pensasse; dopo quello che mi era sembrato un entusiastico "Prova, ti può aiutare anche a migliorare l'assetto!" in realtà quando chiesi se poteva venire a darmi una mano (perché non ero così tranquilla a farlo da sola) iniziò a tirarmi fuori questioni riguardanti la schiena del cavallo e che tale pratica non sarebbe stata niente di interessante. Un po' demoralizzata e preoccupata all'idea di fare qualcosa che avrebbe potuto nuocere alla schiena del cavallo, abbandonai l'idea che mi ritornò solo dopo aver portato l'animale a casa. La curiosità per prima e dopo la pigrizia: iniziai a montare a pelo per portare i cavalli al paddock. Dato che i pad non sono subito davanti alla scuderia (anche se non si trovano ad un km beninteso), portare fuori gli animali uno alla volta, portare il fieno, l'acqua, pulire i pad ecc ecc implicava andare avanti e indietro per quella strada almeno 15 volte al giorno. Perché dunque non ottimizzare la cosa e farmi un pò scarrozzare? Mettere la sella per fare 100mt sarebbe stato inutile e avrebbe ulteriormente allungato i tempi perciò l'unica soluzione era provare a pelo! Da quel momento in poi non ho più smesso! Come sempre non voglio addentrarmi nell'ambito della tecnica perché non mi compete ma vorrei solo dare qualche consiglio per chi volesse provare a cimentarsi in questo tipo di monta. Innanzi tutto credo che un requisito fondamentale sia la fiducia. Io l'ho potuto fare qui a casa tranquillamente perché i cavalli sono abituati a stare fuori al paddock tutto il giorno e conoscono i rumori esterni e l'ambiente: la mia insicurezza quando ero al maneggio era dovuta principalmente alla mancanza di "fiducia" perché il cavallo a volte scappava prendendo la mano quando sentiva qualche rumore o quando i cani gli abbaiavano contro (situazione a mio avviso in gran parte dovuta alla scuderizzazione continua: il cavallo usciva solo se montato o per girare alla corda perché il paddock non si poteva usare altrimenti si sarebbe rovinato...). Una volta stabilito che ci fidiamo (se abbiamo già paura in partenza rimarremo rigidi aumentando il rischio di sbilanciarci da una o dall'altra parte e trasmetteremo la nostra ansia al cavallo che potrebbe recepirla come dovuta a qualche pericolo esterno dal quale fuggire) è bene iniziare per gradi: io al paddock i miei li ho sempre portati al passo, poi mi sono cimentata facendo poche falcate di trotto e dopo aver acquisito sicurezza e tranquillità al trotto sono passata al galoppo (che faccio però solo quando lavoro in campo). Problemi alla schiena a dire il vero non ne ho mai riscontrati (ma anche quando lavoriamo lo facciamo in modo molto tranquillo e "blando", magari montare tutti i giorni lavorando "seriamente" per un'ora o più potrebbe essere nocivo, questo non lo so dire) il problema maggiore al massimo è scendere con le parti non esposte al sole un po' doloranti se il cavallo non ha una schiena molto tonda e comoda. La fiducia di partenza ne esce senza dubbio ulteriormente fortificata così come l'equilibrio. La posizione corretta non credo esista davvero...insomma io mi limito in generale a tenere una posizione comoda per me e per lui, piuttosto avanzata verso il garrese e con le gambe "a penzoloni" (stringere eccessivamente ginocchia o polpacci diventa un lavoro estenuante se protratto per più di dieci minuti e non aiuta in caso di scarti o sgroppate, anzi credo che ci renda ancora più rigidi e propensi a cadere). Il galoppo generalmente è più comodo del trotto anche se io mi trovo piuttosto bene anche a questa andatura (l'importante è che non si rimbalzi sulla schiena come delle palle per intenderci): seguire armoniosamente il movimento del cavallo è d'obbligo (in tal caso forse sarebbe meglio farlo se già si sa stare comodamente al trotto seduto con la sella altrimenti potrebbe diventare doloroso!). I piedi...mah credo siano pari ma sinceramente non ne sono così sicura perché potrei anche tenere le punte basse (appena riesco a trovare qualcuno che mi faccia una foto la aggiungo e così vediamo come sono messa nella realtà!). L'unica controindicazione da segnalare potrebbe essere quella di avere perennemente i pantaloni sporchi (e pieni di peli nel cambio di stagione)! Che altro...pantaloni e scarpe comode (io non mi trovo benissimo con gli stivali e preferisco le scarpe da ginnastica), come pantaloni uso o quelli classici per montare (se hanno l'inserto in velluto può essere un vantaggio per ottenere un po' più di grip) o dei fuseaux in cotone; con i jeans mi è capitato di fare solo del passo per cui non so se le cuciture un po' più spesse possano dare fastidio o meno ma mi danno l'idea di poter provocare qualche abrasione essendo il tessuto più spesso (ma è una pura idea personale non fondata su dati reali o sull'esperienza!). Che altro aggiungere se non...buon divertimento!

martedì 26 marzo 2013

Piede scalzo o ferrato?

Il famoso detto "niente piede, niente cavallo" nasce da un concetto primario che ogni proprietario di cavalli (o gestore di un maneggio) dovrebbe sempre avere in mente: un cavallo con piedi doloranti sarà un cavallo riluttante al lavoro o addirittura impossibilitato ad esso. Credo sia semplice capire quanta importanza rivesta questa parte del nostro amico anche solo pensando al lavoro per cui essa è stata pensata: sostenere svariate centinaia di chili e, allo stesso tempo, funzionare da ammortizzatore (oltre che permettere all'animale di percorrere anche molti chilometri su terreni di diverso tipo). Solo da queste poche considerazioni si può dedurre quindi quanto sia complessa la struttura dello zoccolo e, di conseguenza, quanta importanza rivesta la sua giusta cura e manutenzione. Che voi decidiate dunque per lasciare i vostri cavalli sferrati o, al contrario, ferrarli non dovete perdere d'occhio la salute del piede del cavallo. Né una soluzione né l'altra implicano una maggiore o minore cura e, allo stesso tempo, entrambe hanno il loro costo. Innanzi tutto credo sia giusto "sfatare un mito": la decisione di sferrare un cavallo non comporta una minore spesa. Il piede infatti deve essere comunque pareggiato da un professionista che sappia quello che fa e che lavori per assicurare al vostro animale il benessere necessario. Il cavallo in natura è capace di percorrere distanze di 30 chilometri consumando perciò la suola e modellando lo zoccolo secondo le sue necessità. La permanenza dei cavalli domestici in box o paddock dal terreno soffice impedisce dunque allo zoccolo di consumarsi a sufficienza rendendo quindi necessario l'intervento umano per eliminare la parte in eccesso. Fate attenzione anche a come viene pareggiato il cavallo tenendo presente che il pareggio atto poi ad una successiva ferratura non è idoneo se fatto su di un cavallo che poi verrà mantenuto scalzo. Personalmente ho scelto per l'opzione barefoot già da alcuni anni e devo ammettere che fino ad ora non ho mai avuto problemi (anzi i piedi della mia cavalla -che sono sempre stati piuttosto deboli e tendenti a rotture- si stanno indurendo). Che voi vi affidiate ad un maniscalco o ad un pareggiatore fate attenzione ad un paio di cose: se il cavallo presenta una forte sensibilità alla suola dopo aver effettuato il pareggio o riscontrate una zoppia tutto ciò è indice che qualcosa non ha funzionato come dovrebbe; il nostro intento è quello di migliorare la condizione del cavallo e non di renderlo dolorante! Ricordiamoci di pulire periodicamente i piedi per verificare qual è il loro stato; eliminiamo pietre e sporco e ingrassiamo i piedi che risultino troppo secchi. Non aspettiamo troppo tempo prima di chiamare maniscalco/pareggiatore: questa soluzione apparentemente potrebbe farci pensare che risparmieremo denaro allungando i tempi di ferratura o pareggio ma in realtà rischiamo di spendere molti più soldi nel caso in cui insorgessero problemi dovuti a talloni troppo alti, punte troppo lunghe, ferrature correttive, ecc. Alcuni consigliano di sferrare periodicamente i cavalli ferrati per poter permettere allo zoccolo di rinforzarsi ma in realtà non so quanto questa soluzione sia efficace se attuata per brevi periodi di tempo (il tempo di transizione da uno zoccolo ferrato ad uno sferrato in genere si aggira attorno all'anno...). L'uso del ferro infatti tende a rendere la muraglia più sottile e a farla crescere di più, limita le capacità di ammortizzare le spinte e impedisce il normale consumo dello zoccolo mentre il piede scalzo tende ad irrobustirsi sempre più. L'ultimo consiglio che posso darvi è quello che - per quanto vi sia possibile- siate presenti nel momento in cui il vostro cavallo viene ferrato/pareggiato: ciò vi permetterà di capire molte cose, in primo luogo relative al piede del vostro compagno e in secondo luogo (ma non meno importante) sul metodo di lavoro del maniscalco/pareggiatore. Mi è capitato infatti di vedere "professionisti" con metodi decisamente poco civili e controproducenti che sembravano essere appena scesi nell'arena come dei gladiatori ed allo stesso tempo ho visto Professionisti avvicinarsi a cavalli "difficili" con calma, serenità e pazienza riuscendo a fare un ottimo lavoro.