martedì 26 marzo 2013

Piede scalzo o ferrato?

Il famoso detto "niente piede, niente cavallo" nasce da un concetto primario che ogni proprietario di cavalli (o gestore di un maneggio) dovrebbe sempre avere in mente: un cavallo con piedi doloranti sarà un cavallo riluttante al lavoro o addirittura impossibilitato ad esso. Credo sia semplice capire quanta importanza rivesta questa parte del nostro amico anche solo pensando al lavoro per cui essa è stata pensata: sostenere svariate centinaia di chili e, allo stesso tempo, funzionare da ammortizzatore (oltre che permettere all'animale di percorrere anche molti chilometri su terreni di diverso tipo). Solo da queste poche considerazioni si può dedurre quindi quanto sia complessa la struttura dello zoccolo e, di conseguenza, quanta importanza rivesta la sua giusta cura e manutenzione. Che voi decidiate dunque per lasciare i vostri cavalli sferrati o, al contrario, ferrarli non dovete perdere d'occhio la salute del piede del cavallo. Né una soluzione né l'altra implicano una maggiore o minore cura e, allo stesso tempo, entrambe hanno il loro costo. Innanzi tutto credo sia giusto "sfatare un mito": la decisione di sferrare un cavallo non comporta una minore spesa. Il piede infatti deve essere comunque pareggiato da un professionista che sappia quello che fa e che lavori per assicurare al vostro animale il benessere necessario. Il cavallo in natura è capace di percorrere distanze di 30 chilometri consumando perciò la suola e modellando lo zoccolo secondo le sue necessità. La permanenza dei cavalli domestici in box o paddock dal terreno soffice impedisce dunque allo zoccolo di consumarsi a sufficienza rendendo quindi necessario l'intervento umano per eliminare la parte in eccesso. Fate attenzione anche a come viene pareggiato il cavallo tenendo presente che il pareggio atto poi ad una successiva ferratura non è idoneo se fatto su di un cavallo che poi verrà mantenuto scalzo. Personalmente ho scelto per l'opzione barefoot già da alcuni anni e devo ammettere che fino ad ora non ho mai avuto problemi (anzi i piedi della mia cavalla -che sono sempre stati piuttosto deboli e tendenti a rotture- si stanno indurendo). Che voi vi affidiate ad un maniscalco o ad un pareggiatore fate attenzione ad un paio di cose: se il cavallo presenta una forte sensibilità alla suola dopo aver effettuato il pareggio o riscontrate una zoppia tutto ciò è indice che qualcosa non ha funzionato come dovrebbe; il nostro intento è quello di migliorare la condizione del cavallo e non di renderlo dolorante! Ricordiamoci di pulire periodicamente i piedi per verificare qual è il loro stato; eliminiamo pietre e sporco e ingrassiamo i piedi che risultino troppo secchi. Non aspettiamo troppo tempo prima di chiamare maniscalco/pareggiatore: questa soluzione apparentemente potrebbe farci pensare che risparmieremo denaro allungando i tempi di ferratura o pareggio ma in realtà rischiamo di spendere molti più soldi nel caso in cui insorgessero problemi dovuti a talloni troppo alti, punte troppo lunghe, ferrature correttive, ecc. Alcuni consigliano di sferrare periodicamente i cavalli ferrati per poter permettere allo zoccolo di rinforzarsi ma in realtà non so quanto questa soluzione sia efficace se attuata per brevi periodi di tempo (il tempo di transizione da uno zoccolo ferrato ad uno sferrato in genere si aggira attorno all'anno...). L'uso del ferro infatti tende a rendere la muraglia più sottile e a farla crescere di più, limita le capacità di ammortizzare le spinte e impedisce il normale consumo dello zoccolo mentre il piede scalzo tende ad irrobustirsi sempre più. L'ultimo consiglio che posso darvi è quello che - per quanto vi sia possibile- siate presenti nel momento in cui il vostro cavallo viene ferrato/pareggiato: ciò vi permetterà di capire molte cose, in primo luogo relative al piede del vostro compagno e in secondo luogo (ma non meno importante) sul metodo di lavoro del maniscalco/pareggiatore. Mi è capitato infatti di vedere "professionisti" con metodi decisamente poco civili e controproducenti che sembravano essere appena scesi nell'arena come dei gladiatori ed allo stesso tempo ho visto Professionisti avvicinarsi a cavalli "difficili" con calma, serenità e pazienza riuscendo a fare un ottimo lavoro.   

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