Odio profondamente il 17 marzo ed ecco brevemente la ragione per tale odio: due anni fa il mio cavallo è morto di colica. All'epoca non avevo ancora i cavalli a casa e nemmeno avevo nessuno di quelli ora presenti in scuderia. Avevo però un bell'andaluso grigio di nove anni, comprato otto mesi prima grazie ai soldi risparmiati con fatica, lavorando ben più delle classiche otto ore al giorno tra contratti a tempo determinato, supplenze a destra e sinistra e via dicendo. Insomma alla fine però ero riuscita a trovare proprio ciò che tanto sognavo ed era capitato per puro caso. Quando si dice "un'occasione piovuta dal cielo", lui era proprio questo, un sogno che si era materializzato! "E' un po' troppo per me". Questo è stato il mio commento la prima volta che sono andata a provarlo. Nemmeno cercavo più un cavallo, ero là senza troppe speranze, senza tante illusioni.Ma durante il viaggio per tornare a casa ci ho ripensato tutto il tempo. Nonostante quel commento quel cavallo mi era piaciuto da impazzire. Era quello che avevo sempre sognato, esattamente come lo immaginavo. La seconda volta in cui sono andata su, mi ha portato a spasso al galoppo per tutto il maneggio, io lì sopra incapace di fare una cosa qualsiasi per fermare la folle corsa e gli altri giù a guardare senza capire bene cosa stesse succedendo. Ma la cosa che più mi aveva stupito una volta fermati era che non avevo mai avuto paura, nonostante le altre brutte esperienze di quel tipo, non ho mai pensato potesse fare qualcosa di male. Me ne sono andata pensando che probabilmente non era quello giusto e così ho detto a tutti...ma nella mia mente già pensavo che con lui o avrei imparato qualcosa o avrei smesso. La sera dopo saltellavo per le vie di Ovada cantando "Avrò un cavallo grigio pomellato, con lunghi capelli e zoccoli neri lucenti". Era il 3 di luglio. Il 4 lo portavo a casa con me. Quante domande mi sono posta durante tutto il viaggio. "Avrò fatto la cosa giusta?Ora che ho quasi azzerato i miei fondi, se succede qualcosa che faccio? Quanto si incazzeranno i miei?Riuscirò a combinare qualcosa?Mi scaraventerà nel futuro alla prima occasione?"Ma nel mezzo di questi pensieri tornavo alla mia canzone e mi ripetevo "Un cavallo tutto mio!!!Grigio e bello!Mio mio mio"La sera prima avevo anche deciso che il suo nome sarebbe stato d'ora in avanti Cocco, molto meglio dell'austero Kosovo III. Da lì poi è diventato Cocchino, Coccorito, Coccolotto, Corinzio, Cori, Corinzione, Coquito e chissà quanti altri nomignoli gli ho dato. Non ho mai messo una targa sulla porta del suo box con un nome per stupida scaramanzia, ma non è servito a niente. L' ho lasciato morire come se non fosse nessuno, solo per una superstizione e questa è una cosa che non mi perdonerò mai.
La colica...come dicevo all'epoca non avevo i cavalli a casa ma avevo questo bell'andaluso in una scuderia ad una mezz'ora da me. Alle 21.00 circa di lunedì 16 marzo mi arriva una telefonata dove mi dicono che il cavallo è in colica, arrivo il più veloce possibile e lo trovo mentre lo fanno passeggiare. Sudato e stanco ma il suo occhio era ancora vispo. Mi avvicino e lo accompagno in box. Chiamiamo il veterinario che giungerà un'ora più tardi, lo visita e lo portiamo in clinica. Arriviamo lì attorno alla mezzanotte, dagli esami mi dicono che un'operazione potrebbe non risolvere niente ma ormai siamo arrivati lì ed è l'unica opzione che mi possa rimanere. Alle 4 del mattino escono i veterinari dicendomi che non c'è stato nulla da fare: si era già rotto lo stomaco. Non so ancora oggi quali possano essere state le cause di tale attacco di colica, se ci sia stato un fattore scatenante o meno, se mi sia stato tenuto nascosto qualche particolare che avrei dovuto sapere o cosa sia andato sbagliato. Forse era solo destino.
Dopo tutta questa premessa credo però sia doveroso aprire un capitolo specifico in merito alle coliche: come avvengono, perchè, come si possono curare. Non sono una veterinaria quindi tutto ciò che dico si basa puramente sulla mia esperienza e su quello che ho letto cercando di documentarmi al meglio dopo questo episodio, non mi pongo perciò a livello di chi può insegnare o fare una diagnosi ma vorrei solo poter fare un po' di chiarezza su un argomento così vasto e di difficile trattazione.
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