Una volta osservati uno o più sintomi descritti precedentemente che ci fanno pensare che il cavallo sia in colica (termine che di per sé indica molto generalmente un dolore più o meno acuto della cavità addominale) innanzi tutto è utile e consigliabile mantenere la calma. Non sempre le coliche si risolvono negativamente ma va tenuta presente anche questa eventualità senza però perdere in lucidità. Distinguere tra un lieve attacco di colica ed uno più serio non sempre è facile e solo una persona molto esperta o un veterinario di fiducia lo può fare mediante esami specifici. Infatti quando si nota un miglioramento delle condizioni dell’animale piuttosto improvviso ciò può essere ricondotto alla rottura dello stomaco o di parte dell’intestino che provoca una diminuzione della pressione al loro interno dando perciò un temporaneo sollievo all’animale. Non è necessario dire che in tal caso non ci sarebbero opportunità di guarigione e presto il cavallo svilupperebbe un’infezione dovuta al materiale che fuoriesce dagli organi in questione andando ad intaccare il resto dell’addome. Detto ciò ci sono alcune cose che noi possiamo fare mentre aspettiamo l’arrivo del veterinario, che saprà gestire al meglio la situazione con esami più specifici, saranno il controllo delle mucose, il tempo di riempimento capillare, sentire la frequenza cardiaca e controllare quella respiratoria, misurare la temperatura ed evitare che il cavallo si sdrai e farlo camminare. A volte passeggiare per una ventina di minuti, nei casi meno gravi, serve a sbloccare la situazione ma se così non fosse, reputo inutile far camminare per delle ore l’animale. Se dopo mezz’ora non succede nulla allora è meglio riportarlo nel box. In tutto questo è opportuno evitare che venga esposto a correnti d’aria pericolose soprattutto nel caso di una copiosa sudorazione e può essere utile coprirlo con un pile o una coperta leggera. Spesso si dice di non permettere al cavallo di rotolarsi nel box perché in tal caso potrebbe insorgere una torsione dello stomaco tuttavia molte volte è la stessa torsione già in atto che spinge il cavallo a trovare sollievo nel rotolarsi. Altro accorgimento che possiamo tenere a mente è eliminare o coprire mangiatoie, secchi o beverine in modo che il cavallo non si faccia del male battendovi contro. Da qui in poi il nostro lavoro finisce e ci sono cose che solo il veterinario potrà fare: al suo arrivo infatti procederà prelevando il sangue e analizzandolo, facendo una intubazione naso-gastrica o rettale e auscultando i movimenti della cavità addominale. L’intubazione naso-gastrica è una procedura utile per capire se lo stomaco è pieno o vuoto e se al suo interno c’è del fluido che lo comprime; non avendo la capacità di rigurgitare ciò che si trova al suo interno è importante sapere in che condizioni versa e liberarlo da eventuale accumulo che potrebbe portare alla rottura dello stomaco. Se però tale pratica non viene praticata da una persona esperta può verificarsi la rottura dell’esofago o l’inserimento di sostanze improprie nei polmoni che causerebbero la morte dell’animale. Può accadere che l’animale espella una più o meno grande dose di refluo dal naso per liberarsi dalla pressione nello stomaco ma non risulta essere sufficiente a migliorare la situazione senza che venga effettuata una intubazione.
Altro esame che può essere svolto dal veterinario è l’esplorazione rettale ma anche questa presenta alcuni rischi e in realtà viene esaminata solo una piccola parte dell’intestino, corrispondente al tratto finale. E’ necessario prendere precauzioni sia per la propria salvaguardia sia per quella del cavallo poiché può causare una distensione delle pareti intestinali. Esistono poi molte altri esami che possono essere messi in atto in una clinica specializzata come radiografia, endoscopia, laparoscopia, ultrasuoni, fino ad arrivare alla chirurgia vera e propria con un intervento che permetterà al chirurgo di verificare cosa realmente sta accadendo. Ognuna di queste tecniche può essere valida in taluni casi ma non in molti altri, tutto dipende dal quadro clinico del cavallo nonché dalla disponibilità economica del suo padrone in quanto alcuni esami risultano essere piuttosto costosi senza garanzia che siano risolutivi.
Detto ciò, e presi in considerazione quelli che possono essere i casi più gravi, è anche vero che la maggior parte delle coliche si risolvono con un minimo intervento, anche nel caso in cui sia stato necessario richiedere l’aiuto di un veterinario che somministri antidolorifici, faccia un controllo generale cercando di capire quali che possono essere le cause dell’attacco (non sempre però identificabili) e somministri fluidi con una flebo per reidratare l’animale nel caso in cui ne abbia persi molti attraverso la sudorazione.
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