In commercio esiste una quantità di coperte da far impallidire chiunque e possiamo trovarci davanti ad una scelta difficile se arriviamo impreparati in selleria dove ci verranno elencate le mille e una caratteristiche di ogni modello di ultima generazione che non deve assolutamente mancare in ogni scuderia che si rispetti e che, con ogni probabilità, costerà più di un piumone nostro in piuma d’oca e rifinito a mano! In realtà credo che con tre coperte di peso variabile si abbia già una collezione molto ben fornita ed utile se si vive in un luogo dove le temperature in inverno scendono tranquillamente sotto lo zero. Prima di addentrarci nello specifico, è lecito chiedersi quando sia ora di coprire il nostro animale: il mio consiglio è di non farsi influenzare troppo da quando noi iniziamo a sentire i primi freddi: il cavallo pesa in media una decina di volte noi ed in natura vive all’aperto, evitiamo dunque di fargli fare la sauna per un nostro eccesso di premure, potrebbe infatti sudare ed il sudore che ristagna sotto la coperta non gli fa sicuramente bene. Provate a pensare se vi è capitato di trovarvi in un luogo molto caldo senza potervi svestire: non esistono molte situazioni così poco ‘confortevoli’! Ad esempio: siete al cinema e la temperatura è pari a quella dell’anticamera dell’inferno ma voi indossate due maglie poiché la temperatura esterna è di svariati gradi sotto lo zero. Levata la prima maglia non trovate grande sollievo ma non potete fare altro … iniziate a sudare, tutto vi infastidisce e non vedete l’ora di scappare: ecco come si sentirebbe il nostro amico. Mettetevi nei suoi panni!
Allora come regolarsi? Alcuni iniziano a coprire a fine ottobre, altri prima, alcuni dopo; io di norma tengo d’occhio il termometro e se la temperatura si aggira sui 5 o 6° allora inizio a mettere una coperta di cotone; quando la temperatura scende allora ne aggiungo una da 150 gr e, infine, se andiamo sotto lo zero cambio il tutto con una da 250gr. In tutto questo dobbiamo tenere in conto se decidiamo di tosare, tenere sotto controllo la crescita del pelo e vedere se la mattina il cavallo è sudato o meno. Nel caso in cui decidessimo di non tosare e il nostro amico vive all’aperto prepariamoci a veder crescere una folta pelliccia che lo riparerà dagli agenti atmosferici ma renderà molto più lungo il processo di asciugatura dopo il lavoro e la pulizia prima, ma possiamo stare certi che non temerà il freddo.
Dopo questa premessa, vediamo nello specifico che coperte esistono:
- coprireni: si usa prima e dopo il lavoro per proteggere il cavallo dal freddo una volta tolta la coperta. A differenza dei pile lasciano libera la zona della sella.
-pile: si usano per tenere caldo il cavallo mentre passeggiamo prima di iniziare il lavoro e quando si è terminato. La loro azione traspirante fa in modo che il sudore venga assorbito senza però che il pile rimanga bagnato nella parte sottostante a contatto con la pelle ma evapori verso l’esterno. Il loro prezzo può variare da una ventina di euro ad un centinaio. Esistono con o senza cinghie sottopancia, in tinta unita o fantasia e più o meno pesanti. La cosa importante è che il tessuto sia di buona qualità in quanto la sua azione è molto importante.
- coperta di spugna: ideale per asciugare il cavallo dopo una doccia ma poco indicato durante i periodi freddi nei quali il cavallo è sudato visto che la spugna non permette l’ evaporazione del sudore.
- coperta in tessuto sintetico: sono fatte in lycra con un sottotessuto garzato che dovrebbe permettere la traspirazione del sudore senza però che il cavallo si raffreddi a causa dell’evaporazione, diminuendo i tempi di asciugatura dopo il lavoro senza la necessità di dover passeggiare a lungo l’animale.
- coperta di cotone: ideale per il periodo meno freddo e nel cambio di stagione
- coperta impermeabile: sono coperte di nylon spalmato che le rende adatte ad essere usate anche in caso di maltempo. Alcune di esse anno poi un rivestimento interno in nylon o cotone. Si possono usare da sole o sopra alla coperta da scuderia se mettiamo fuori il cavallo.
- coperta di lana
- coperta 150 gr
- coperta 250 gr
-coperta 350 gr
- coperta 400 gr
- coperta 500 gr
- coperta con collo
- coperta su misura: se abbiamo un cavallo con problemi particolari, come ad esempio un garrese molto sensibile, una misura non standard o solo voglia di una coperta iper personalizzata, allora possiamo optare per farci fare una coperta su misura. Esistono alcune aziende che vi permettono di scegliere le rifiniture, il tessuto e l’abbinamento di colori e vengono. Una volta contattati, un addetto viene a prendere le misure in loco o potete seguire le istruzioni riportate sul catalogo. Una coperta di questo tipo però può costare sensibilmente di più di una standard.
- coperta a rete: sono l’ideale durante la stagione estiva per proteggere il cavallo dagli insetti, sono in genere fatte in poliestere o cotone, possono avere il cappuccio cucito o staccabile.
Com’è fatta una coperta? Generalmente sono dotate di due cinghie regolabili sul petto con un aggancio con fibbia, moschettone o velcro, due cinghie sottopancia da legare incrociate anch’esse di lunghezza regolabile, due cosciali con moschettone e un sottocoda. Nel caso in cui non fossero presenti le cinghie sottopancia si può comprare un’apposita cintura in selleria che ci permette di evitare che la coperta, durante la notte, scivoli ai lati con il rischio che si rompa o, peggio, il cavallo si ferisca inciampandovi. I piumini hanno poi al loro interno un’ imbottitura in ovatta che a seconda del peso le rende più o meno pesanti e calde, cotone nella parte sottostante a contatto con la pelle e, all’esterno, un tessuto traspirante ed antistrappo.
Se ben tenuta una coperta può avere una vita media di alcuni anni (dopo i quali però anche se all’esterno è ancora in buono stato si dovrebbe cambiare poiché l’imbottitura perde di consistenza e non tiene più il calore). A fine stagione vanno lavate e riposte, possibilmente in un sacco, in un luogo asciutto e non polveroso altrimenti c’è il rischio che vengano infestate da acari con conseguente insorgenza di reazione allergica quando vengono utilizzate nella stagione successiva.
Se poi le nostre coperte devono essere aggiustate o rattoppate, una volta lavate uniamo i lembi di tessuto da unire con del nastro adesivo ad un estremo e usiamo della colla resistente all’acqua e non abrasiva per chiudere il taglio, in questo modo potremmo recuperare una coperta anziché buttarla.
Come scegliere la misura giusta
Si dice che per sapere esattamente quale misura prendere si debba misurare la lunghezza che va dal garrese alla coda del cavallo aggiungendo una ventina di centimetri. Personalmente, non mi sono mai trovata con questo metodo -non so bene dove sbaglio ma non ne azzecco mai una- perciò tendo ad andare ad occhio (oltretutto ho tutti animali piuttosto corti ma larghi, ragion per cui la misurazione non risulta molto efficace). Se non sapete proprio come scegliere, fatevi prestare una coperta da un amico e provatela oppure andate nella selleria di fiducia che, se è veramente di fiducia, ve ne lascerà un paio da provare. In linea di massima io preferisco che la coperta sia un po’ più grande piuttosto che non troppo piccola; nella scelta tenete conto anche se la mettere da sola o sopra ad altre coperte. Un po’ di misure indicative: cavallo andaluso di 1,65 veste una 145, Haflinger di 1,48 una 125, pony poco più grande di uno shetland una 90. A volte si usano per i piccoli pony le coperte “foal” per puledrini ma occhio alla larghezza visto che in lunghezza potrebbe andare bene ma fare difetto nella pancia visto che i pony tendono ad essere piuttosto tondi!
ATTENTI ALLE COPERTE SU MISURA!!!
RispondiEliminaNon costano di più, costano almeno 3 volte tanto, vengono a prendere le misure del cavallo, dicono di capire perfettamente il problema e poi ve le mandano contrassegno (2 anni fà € 330,00 per un piumino medio della RG).
Quando l'avete pagata e avete scoperto che non và bene VE LA TENETE perchè non rispondono neanche alla richiesta di modifica via mail.