sabato 19 marzo 2011

Conclusione

In conclusione, quali possono essere le cause di una colica? Non sempre c'è una risposta precisa che le può identificare. Il dolore addominale più o meno acuto può aversi a causa di un singolo fattore scatenante oppure dalla concomitanza di più elementi che vanno ad agire insieme. Gli sbalzi di temperatura improvvisi, spesso dovuti al cambiamento di stagione -per cui noi poco possiamo se non cercare di coprire/scoprire il cavallo a seconda dei casi- possono esserne una causa così come un colpo d'aria, l'ingestione di una quantità eccessiva di cibo dovuta a nostro errore o perchè il cavallo riesce a scappare dal box trovando un bel sacco pieno di mangime nel quale infila il naso, frutta e verdura in grande quantità o l'ingestione di un corpo estraneo sono solo alcune delle ragioni. Detto questo è anche vero che io personalmente ho visto persone rimpinzare letteralmente il loro animale con un secchio intero di mele, cavalla alimentata solo con scarti di frutta e verdura mezza marcia (magra come un appendiabiti ma mai soggetta a coliche), cavalli abbandonati in box 2,5x2,5 per giorni senza possibilità di muoversi, cavalli ritirati in box dopo il lavoro per mesi interi sudati fradici o fatti lavorare in maniera molto discontinua e tutti questi non sono mai stati soggetti ad episodi di colica. Allo stesso modo quello che apparentemente si manifesta come un attacco acuto può risolversi in maniera spontanea -ad esempio nel caso in cui un proprietario decida di non intervenire chirurgicamente per una qualsivoglia ragione- mentre ci sono casi in cui quello che semba un episodio leggero, nell'arco di un tempo molto, breve si trasforma completamente. Esistono poi cavalli soggetti ad attacchi medio-leggeri ricorrenti che, se inizialmente si possono curare con un minimo intervento sarebbe bene però venissero sottoposti a diagnosi più accurate dal momento che il susseguirsi degli attacchi a distanza di un tempo più o meno breve e più o meno regolare incide comunque sulla salute dell'animale e sulle sue prestazioni nel lavoro a causa dell'indebolimento e dell'affaticamento dovute alla perdita di peso, stato di letargia e depressione.; da tenere presente che possono essere questi causati da tumori o cisti. In ogni caso è comunque opportuno non permettere all'animale di mangiare ma lasciare a disposizione dell'acqua in modo che possa reintegrare i liquidi persi (facendo però attenzione che non si ferisca se lasciamo un secchio o una beverina scoperta), segnare l'ora in cui vengono somministrati medicinali e comunicare il tutto al proprio veterinario.
Dopo il verificarsi di una colica, anche se risolta con successo, è bene tenere sotto controllo il soggetto per almeno un paio di giorni, in special modo nel caso siano stati somministrati farmaci che hanno come controindicazione la possibilità di causare la laminite.
Perchè quindi il cavallo tra gli animali risulta essere quello che maggiormente viene colpito dalle coliche? La risposta è molto semplice poichè dipende tutto dalla conformazione del suo apparato digerente. Questo infatti è studiato per un animale che, in natura, passa la maggior parte della sua giornata a brucare per cui uno stomaco molto piccolo si contrappone ad un intestino lungo svariati metri ritorto su sè stesso per poter occupare la cavità addominale. La continua masticazione produce inoltre una quantità di saliva maggiore che aiuta ad ammorbidire il cibo ed è prodotta in quantità doppia quando viene masticato del foraggio rispetto alle granaglie. La condizione in cui oggigiorno vive il cavallo, scuderizzato nella maggior parte dei casi e con poca -o nulla- possibilità di vivere all'aperto ha introdotto inoltre nella sua dieta mangimi che hanno una consistenza maggiore rispetto a erba o fieno e che vengono ingeriti più velocemente. Si tenga presente infatti che per mangiare un chilo di fieno il cavallo impiega mezz'ora circa mentre per la stessa quantità di granaglie passano approssimativamente dieci minuti. Tutto ciò in concomitanza con gli intervalli di alcune ore che intercorrono tra un pasto e l'altro fanno sì che lo stomaco rimanga vuoto e che gli acidi quindi vadano ad intaccarne le pareti, causando ulcere o gastriti. 
Viene infine da chiedersi se esistano razze più o meno soggette ma non c'è una linea guida in realtà. Diciamo che genericamente un cavallo anziano potrebbe essere più soggetto rispetto ad uno giovane a causa di possibili problemi di masticazione e, quindi, di digestione, ma è un dato puramente soggettivo. Una volta messe in atto le necessarie precauzioni, la fortuna gioca il suo ruolo.

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