giovedì 24 marzo 2011

Il trasporto

Secondo quanto disposto per legge, durante ogni spostamento deve essere compilato il modello 4, che corrisponde alla dichiarazione di provenienza e destinazione degli animali, un foglio di colore rosa in quadruplice copia che può essere comprato in ogni cartoleria Buffetti (il costo di un blocchetto di 25 moduli dovrebbe aggirarsi attorno ai 9,5 euro). Il foglio deve essere quindi compilato inserendo i dati del proprietario del cavallo, il codice aziendale della scuderia di partenza e l’ubicazione di quest’ultima nella parte A, codice ed indirizzo della destinazione (parte C), le informazioni per il macello nel caso in cui questa fosse la meta (parte B), una parte D dedicata al trasportatore nel quale si deve inserire la targa del mezzo, la data, l’ora di partenza e di arrivo stimata, il numero di autorizzazione al trasporto di animali ed, infine, una parte E riservata alle attestazioni sanitarie. Le quattro copie devono essere così suddivise: una per la struttura di partenza e per l’asl di competenza, una per la struttura di arrivo e relativa asl. Il cavallo si deve necessariamente muovere insieme al suo passaporto; l’autorizzazione sanitaria al trasporto di animali è obbligatoria per tutti, sia privati che professionisti e, solo nel caso si svolga l’attività con scopo di lucro, bisogna seguire un corso all’asl competente per il rilascio dell’idoneità al trasporto. Questo corso non è necessario se ci limitiamo a trasportare il nostro cavallo ma potremmo incappare in multe nel caso in cui trasportassimo l’animale di un amico o famigliare in quanto non sarebbe a noi intestato.
I cavalli spesso sopportano mal volentieri il dover affrontare un viaggio, a volte anche di più ore, per una serie di ragioni; il van generalmente è un luogo stretto e senza vie di fuga, poco luminoso e con una pavimentazione sdrucciolevole e rumorosa. Tuttavia ci sono casi in cui è inevitabile affidarsi al trasporto, per esempio quando si acquista un cavallo, lo si deve trasportare in clinica o andare in gara. È necessario quindi fare in modo che durante il viaggio tutto si svolga al meglio perché un evento traumatico può compromettere del tutto il rapporto del nostro animale con il viaggiare. Innanzi tutto gli spostamenti si possono fare in trailer o van. Il primo è sicuramente più economico ma meno stabile poiché si tratta di un appendice alla macchina, le manovre sono meno agevoli, la capienza è limitata ad uno o due animali ed è necessario conseguire la patente BE per poter guidare (è permesso trainare un trailer con la sola patente B nel caso in cui il trailer vuoto non pesi più della nostra auto e che il peso di auto più trailer con a bordo il cavallo non superi le 35 tonnellate). Nel caso del van invece ne esistono di svariate dimensioni (anche ragguardevoli) ma in tali casi per guidarli è necessaria la patente C. Alcuni sono inoltre dotati di living con ogni comfort oltre ad un locale per riporre attrezzature e fieno; possono essere all’italiana (dove il cavallo viaggia parallelo al senso di marcia) o alla francese (perpendicolare alla direzione).
Sia che si decida di trasportare con un mezzo o con l’altro ci sono alcune buone regole da tenere presenti: innanzi tutto devono essere puliti e disinfettati dopo ogni trasporto per evitare il rischio di contrarre infezioni, le pareti vanno rivestite in gomma o materiale morbido così che il cavallo non si ferisca, allo stesso modo il pavimento deve avere un rivestimento che permetta all’animale di non scivolare, devono esserci paratie di separazione, una corretta illuminazione ed aerazione (il viaggio è sempre un momento stressante e la temperatura corporea tende a salire con conseguente sudorazione), una porta di accesso laterale per agevolare le operazioni di controllo, una rampa stabile e non scivolosa con paratie laterali e infine -soprattutto per viaggi lunghi- è utile posizionare una telecamera di sorveglianza; indispensabile è il controllo periodico di sospensioni e pressione delle gomme del mezzo.
Per quanto invece riguarda il cavallo le precauzioni da prendere sono: evitare di somministrare cibo nell’immediata vicinanza di un trasporto, durante viaggi lunghi permettergli di scendere per camminare, riposarsi, bere ed urinare, mettere paracolpi da viaggio e paracoda per limitare al minimo abrasioni e contusioni che potrebbero derivare dallo sfregamento contro le pareti dovuto alla ricerca di equilibrio. Se non possediamo i paracolpi possiamo usare dei sottofascia con sopra delle fasce da riposo in modo che gli arti siano riparati e per la coda usiamo un’altra fascia. Se la temperatura esterna è molto rigida è bene coprirlo per evitare un colpo d’aria ma è consigliabile evitare piumoni troppo pesanti dal momento che spesso molti sudano: un pile o una coperta di cotone saranno sufficienti. Alcuni cavalli che hanno problemi a viaggiare vengono sedati ma è una pratica che è bene riservare solo in casi estremi visto che in tal caso l’animale è meno stabile e può cadere. Ultimo fattore, ma non per importanza, è necessario che la guida sia priva di frenate o accelerate brusche, deve essere molto dolce, lenta e senza scossoni: il cavallo deve continuamente ripristinare il suo equilibrio e solo una guida di un certo tipo non renderà il viaggio traumatico. Non tutti i cavalli reagiscono allo stesso modo quando vengono caricati e quando viaggiano. L’operazione di carico necessita di calma e pazienza, in caso contrario non faremo che aumentare l’agitazione del nostro amico e forzarlo a salire non è una soluzione che produca grandi risultati. Buona regola è salire normalmente, senza pressioni e senza girarci a guardarlo o fermarci. Se ciò non fosse sufficiente allora muniamoci di un secchio di carote e posizioniamo una rete da fieno in fondo al van. Potrebbe essere anche utile attutire il rumore della rampa cospargendola con un po’ di paglia magari prelevata dal box del cavallo che così sentirà un odore conosciuto. Se ancora non è sufficiente, una seconda persona legherà una longia ad un estremo della rampa e passerà dietro al cavallo toccando leggermente il posteriore. Sentendo la leggera pressione il cavallo dovrebbe muoversi in avanti, sfruttiamo il momento e carichiamo. Poniamo attenzione in tutte le operazioni che facciamo, è bene non stare troppo vicini al posteriore né sostare in una zona dove potremmo facilmente ricevere un calcio o essere travolti dall’animale se decide di arretrare improvvisamente. Usiamo sempre dei guanti che aumentano la presa ed evitano abrasioni alle mani dovute alla longhina . Urlare, usare scope o pali di legno non serve a niente se non a irritare ed impaurire ulteriormente il cavallo; trovo inoltre pericoloso alzare le gambe del cavallo per spingerlo a salire; se non si riesce con tranquillità, meglio chiedere l’aiuto di qualcuno più esperto altrimenti si corre il rischio di fare del male a sé stessi ed all‘animale. Se abbiamo in previsione dei viaggi e siamo proprietari di un trailer possiamo cercare una sorta di ‘desensibilizzazione’ abituando gradualmente il nostro amico a salire e scendere e quindi affrontare brevi tragitti in modo che la cosa diventi quasi un’operazione di routine. È chiaramente necessario più tempo per mettere in pratica un lavoro del genere ma potrà portare risultati più consolidati: un cavallo abituato a viaggiare sarà meno stressato e non ne risentirà se successivamente deve affrontare una competizione ad esempio. Se dobbiamo caricare un puledrino invece facciamo salire prima la mamma e lui probabilmente sarà spinto a seguirla.


1 commento:

  1. sono un privato trasporto i miei cavalli col mio trailer i miei cavalli sono macellabili ma io li uso da passeggiata mi dicono che devo farli non macellabili altrimenti non posso trasportarli per le mie passeggiate

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