giovedì 31 marzo 2011

L'infertilità

Non sempre è facile ingravidare una cavalla e sono molteplici i fattori che vanno a concorrere e a causare l’infertilità ed il mancato concepimento oppure il riassorbimento dell’embrione. L’infertilità può essere causata dalla mancanza del ciclo come dalla morte precoce dell’embrione dopo la fecondazione o da cellule uovo che vengono prodotte ma non fertilizzate dagli spermatozoi. Durante il periodo di anestro invernale chiaramente risulta impossibile il concepimento che potrebbe essere ugualmente difficile nei mesi di transizione tra inverno e primavera. Allo stesso modo è bene assicurarsi che la mancanza del ciclo estrale non sia riconducibile ad una gravidanza già in atto: se iniziassimo le cure per indurre l’estro la cavalla abortirebbe. Problemi più complessi possono riguardare anomalie cromosomiche, tumore alle ovaie o un’infiammazione delle pareti dell’utero causata da batteri introdotti durante l’accoppiamento o per contaminazione via urina o feci. L’endometrite è più comune in cavalle anziane che hanno partorito più volte e può causare anche la morte prematura del feto ma può essere anche portata dal seme stesso sia che la fecondazione avvenga in modo naturale che via inseminazione artificiale. Se il problema non viene risolto nei giorni immediatamente successivi la fecondazione, l’embrione non potrà sopravvivere; in tali casi è bene che si riduca al minimo il numero di salti (non più di uno possibilmente) e un monitoraggio costante. La presenza di cisti può ostruire la strada agli spermatozoi che non riescono così raggiungere l’uovo e fecondarlo ma non nella totalità dei casi la loro presenza rende sterile la cavalla. Infine l’anestro da lattazione può comparire dopo il parto in special modo quando questo avviene tra febbraio e aprile. Superato il calore da parto il ciclo riprenderà normalmente 60 o 90 giorni dopo.
Ulteriori cause di infertilità possono essere legate ad una tempistica sbagliata durante le operazioni di inseminazione, ossia procedere con troppo anticipo o in ritardo in relazione al momento dell’ovulazione. Per ovviare a tali inconvenienti è opportuno controllare periodicamente la fattrice e monitorarla o stimolare l’ovulazione in modo da avere la maggior possibilità di riuscita possibile.
In ultimo, vi è la possibilità che ad essere poco fertile sia lo sperma prelevato che può aver perso qualità durante la raccolta o il trasferimento.

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