giovedì 28 aprile 2011

Il gusto, l'udito ed il tatto


Il gusto
Insieme all’olfatto permette di riconoscere gli alimenti più o meno graditi e di percepire anche quali possano essere dannosi o meno. La capacità di riconoscimento delle piante tossiche purtroppo è meno affidabile nei casi di animali scuderizzati durante la maggior parte del tempo ma in linea generale il cavallo sa distinguere chiaramente tra il dolce, il salato, l’aspro e l’amaro, scegliendo anche quali alimenti consumare per primi (ad esempio in un secchio con mangime e diversi tipi di frutta e verdura vedremo che il cavallo opera una vera e propria scelta di cosa mangiare per primo e cosa invece tenere per ultimo) o rifiutandosi di mangiare se all’interno vi è qualche sostanza sgradita come ad esempio un integratore o un medicinale.
L’ udito
È un senso sicuramente molto sviluppato nel cavallo, quante volte infatti ci siamo accorti che il nostro cavallo udiva qualcosa che noi invece non avevamo sentito? I dieci muscoli presenti su ogni orecchio gli permettono di muoverlo anche indipendentemente dall’altro ruotandolo in un arco di 180° e analizzando così anche sorgenti sonore differenti. Vi sono alcune differenze tra l’udito umano e quello equino: i cavalli infatti riescono a percepire suoni ad una frequenza maggiore rispetto alle persone ma sono meno chiari quelli ad una frequenza più bassa e possono identificare quelli anche ad una grande distanza. Il cavallo ha una buona capacità di localizzare il luogo di provenienza di un rumore ma non l’esatta fonte di questo ed alcuni risultano essere particolarmente irritanti o spaventosi portandolo ad istintive reazioni di fuga. Quando un suono è particolarmente forte il cavallo arretra le orecchie schiacciandole contro la testa in modo da chiudere parzialmente il canale uditivo.
Il tatto
Il cavallo risponde in maniera diversa a seconda delle zone che vengono stimolate dandoci un’idea di come funziona la sua sensibilità cutanea: esistono infatti zone più o meno sensibili a seconda del numero di recettori presenti nell’area, dallo spessore della cute e dalla quantità di pelo presente. I diversi recettori concorrono ad esplicare funzioni differenti e si suddividono in termorecettori (atti a percepire il caldo ed il freddo), i meccano recettori (sensibili alle pressioni e vibrazioni) ed i nocirecettori (rilevano il dolore). Le zone più sensibili sono quelle attorno agli occhi, sul naso, gli arti ed i fianchi. Sul muso sono presenti le vibrisse, lunghi peli sottili che si trovano attorno alla bocca e agli occhi ed hanno una funzione importante di analisi dell’ambiente circostante e nella scelta del cibo poiché sono ricche di innervazioni ed è perciò sconsigliato tagliarle con unico fine estetico. L’operazione di grooming reciproco che i cavalli mettono in atto ci dà un’idea di come sia sensibile la cute e pare che ciò abbia un effetto rilassante dato il rilascio di endorfine durante la sua pratica.

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