Il termine zoppia è molto generico e comprende tutte le situazioni in cui si ha un difetto di andatura del cavallo. Può dunque essere considerata più un sintomo che non una malattia. Andare a scoprirne le ragioni non è sempre un’impresa facile infatti essa può essere riconducibile ad un problema inerente gli arti ma non solo, potrebbe essere anche la manifestazione di un dolore sito in qualsiasi altra parte del corpo che possa pregiudicare il movimento (ad esempio la colonna vertebrale). Può generarsi da problemi articolari, muscolari, tendinei, dopo un infortunio, per una predisposizione genetica, conformazione fisica o a seguito di malattie come la laminite, per citare solo alcune delle possibili cause. Sarebbe bene fosse identificata ad uno stadio iniziale per evitare un’eventuale degenerazione del problema ma non sempre ciò è attuabile. Solitamente è più facile notarla se il problema risiede in un anteriore; l’andatura alla quale risulta maggiormente visibile è il trotto perché, essendo andatura in cui normalmente la testa non bascula, se notiamo che il cavallo alza e abbassa la testa quando appoggia gli anteriori al suolo con ogni probabilità il problema risiederà in uno di essi. Quando infatti l'arto dolorante poggia terra, per alleviare il carico, il cavallo alzerà la testa. Le zoppie vengono evidenziate su terreno duro e in un circolo stretto, è possibile sottoporre l’animale alla prova delle flessioni o ispezionare il piede con una pinza apposita per verificare se e quali zone si presentino doloranti. Coscienti del fatto che più ragioni possono concorrere e provocare zoppia, individuato l’arto dolorante bisogna procedere prima di tutto con un’attenta analisi di questo. Partendo dal piede esso deve essere pulito e verificare che non vi siano pietre o chiodi, escludendo poi un problema legato alla ferratura e ad un mal posizionamento di un chiodo si procede tastando ogni parte dell’arto alla ricerca di zone gonfie o con una temperatura superiore al normale. Se fino a qui non si è riscontrato nulla si può optare per esami più specifici come radiografia, ecografia, scintigrafia, termografia o iniezioni di anestetizzante.
La zoppia si può manifestare in diversi modi: può essere costante, intermittente (laminite o osteocondrosi), improvvisa (ad esempio dopo una gara o una ferratura) più o meno marcata, progressiva (tendine infiammato trascurato che peggiora con l’andare del tempo), a caldo (compare quando il cavallo ha svolto parte del lavoro ed è possibile sia dovuta ad un problema muscolare) o a freddo (spesso visibile quando i cavalli escono dal box, tende a scomparire mano a mano che si lavora; è spesso da imputare ad un problema di tipo articolare). Di norma vengono definite per gradi a seconda della loro maggiore o minore gravità: al grado zero corrisponde un cavallo sano, al grado uno una lieve zoppia poco marcata e presente solo in condizioni particolari, grado 2: zoppia poco evidente sia al passo che al trotto in linea retta ma più marcata in circolo; grado 3: presenta sempre zoppia al trotto; grado 4: zoppia evidente al passo; grado 5: totale incapacità di movimento o movimenti molto difficoltosi. Tendenzialmente se il cavallo è giovane è più facile che la causa risieda nella parte superiore degli arti, diversamente se è adulto sarà più probabile riscontrarla nella parte inferiore.
Le cure variano a seconda della causa scatenante, in linea generale comprendono riposo assoluto del cavallo, somministrazione di antinfiammatori o intervento chirurgico.
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