Una volta avvenuto il parto, a cui possibilmente avremo assistito in disparte per accertarci che tutto si svolgesse nel migliore dei modi, e intervenuti solo in caso di reale necessità, bisogna assicurarsi di una serie di cose: salute della mamma e quella del nuovo nato. Se non si fosse rotto il sacco che contiene il piccolo dobbiamo farlo noi il prima possibile avendo cura di pulire i residui di placenta dalle narici per potergli permettere di respirare. I puledri appena nati si presentano fin dai primi momenti attivi ed entro la mezz’ora si avranno i primi tentativi di reggersi sulle gambe. Normalmente entro le tre ore devono essere in piedi (a volte i maschi ci impiegano un po’ di più delle femmine) ed aver già cercato la mammella per la prima poppata. Se decidessimo di volerlo aiutare ad alzarsi non facciamolo prendendolo nella zona della cassa toracica poiché le costole sono molto fragili e rischieremmo di romperle, ma prendiamolo per la coda. È di fondamentale importanza che entro le due o tre ore venga assunto il colostro (il primo latte) che trasmetterà le difese immunitarie di cui il piccolo è privo. Inizialmente la frequenza respiratoria e cardiaca sarà più elevata ma in breve diminuirà; asciugare con asciugamani puliti e riscaldare il puledro con una coperta (soprattutto se il clima è ancora freddo) è necessario per evitare che vada in ipotermia; dopo aver poppato di solito viene espulso il meconio ossia delle feci molto dure formatesi durante la gestazione, se ciò non avviene può portare a colica e per prevenirlo possiamo somministrare un clistere normale ad uso umano. Controlliamo anche che dopo aver preso il latte non vi siano residui nel naso, che sia vivace, si sdrai per riposare e si stiri. Il cordone ombelicale non va toccato e si staccherà da solo non appena il piccolo si alzerà; il residuo dovrà essere medicato per due o tre giorni, ad esempio, con del betadine. È buona regola sverminare la fattrice dopo il parto per evitare che passi parassiti al piccolo; tre mesi dopo verrà nuovamente dato il vermifugo ma questa volta ad entrambe. All’arrivo del veterinario per controllare la placenta e lo stato di salute degli animali verrà inoculato il siero antitetanico al puledro. Se il piccolo dopo il parto è però poco vitale e le mucose sono pallide è meglio chiamare con urgenza il veterinario senza aspettare la mattina seguente. Purtroppo con i nuovi nati non è possibile aspettare per vedere come si evolvono le cose perché quando una situazione appare grave spesso è già troppo tardi perché vi possa essere un miglioramento, meglio intervenire ai primi segni di un qualsiasi problema. È normale se notiamo coprofagia (mangiare le feci) nel puledro, lo fanno di solito durante tutto l’arco della prima settimana. Le poppate saranno piuttosto frequenti (ogni 20-30 minuti) per poi andare diradandosi sempre più durante i sei mesi necessari per lo svezzamento. Già da subito (anche se senza denti) iniziano a prendere i primi fili di fieno emulando il comportamento della mamma e inizieranno a mangiarne sempre di più e a brucare l’erba se messi al paddock. I denti che inizialmente non sono visibili in realtà sono già presenti al di sotto delle gengive e in 7-10 giorni faranno la prima comparsa i picozzi e via di seguito gli altri. Questa è una dentizione da latte che verrà successivamente cambiata. Il box deve essere molto pulito, in special modo dall’urina e nelle prime settimane di vita sarebbe consigliabile che il puledro venisse a contatto con poche persone o altri animali, in particolar modo se questi vengono portati fuori in gara, evitando così il diffondersi di batteri o virus per lui estremamente pericolosi. Dieci - quindici giorni dopo la nascita potrebbero avvenire attacchi di diarrea che di solito coincidono con il periodo del calore da parto della fattrice e sono normali ma se avvengono durante la prima settimana e sono indipendenti dal calore da parto possono essere preoccupanti poiché portano ad una veloce disidratazione e debolezza; nel caso in cui non riuscisse ad alzarsi e andare a prendere il latte meglio non forzarlo a farlo ma somministrargli liquidi. La diarrea può essere causata da batteri (come la salmonella per esempio), virus, dalla presenza di vermi (per questo è bene dare vermifugo alla cavalla dopo il parto) o da ulcere gastrointestinali.
Nessun commento:
Posta un commento