sabato 2 aprile 2011

il mantello e segni distintivi


giovane cavallo grigio i cui peli schiariranno con gli anni

Uno dei tratti distintivi che rende più facilmente riconoscibile un esemplare dall’altro è il mantello. Esistono mantelli semplici, ossia composti da un solo colore, come il morello (peli e crini neri, si dice zaino nel caso in cui non vi sia presente nessuna macchia bianca), il sauro (peli e crini rossi in diverse tonalità che lo rendono sauro dorato, ciliegia, scuro, bruciato, ecc.) ed il bianco (si può definire come bianco solo il cavallo albino con peli e crini bianchi e pelle rosa attorno a bocca, nari e occhi che tendono ad essere marroni e non blu come nel cremello e nel perlino). Sono invece mantelli composti quelli a più colori: si dicono a colori separati quando esiste una netta distinzione tra un colore e l’altro (ad esempio il baio con peli marroni e crini neri, l’isabella con peli gialli e crini neri che è in realtà un baio molto diluito, ed il sorcino con peli grigi e crini neri; come per il sauro anche nel baio esistono diverse gradazioni: oscuro, ciliegia, ordinario, slavato, castagno) mentre sono a colori frammisti quelli dove vi è una mescolanza di peli di colore diverso (ubero: peli rossi e bianchi, falbo: peli neri e gialli con crini neri ed il grigio: peli neri e bianchi in una vasta gamma di combinazioni che cambia con il tempo rendendolo più chiaro o più scuro. Il grigio può nascere di qualsiasi colore - prevalentemente morello o baio- e poi cambiare nel tempo. Anche quando tutti i peli diventano completamente bianchi è riconoscibile dall’albino poiché la pelle è nera; sono cavalli molto più soggetti allo sviluppo di melanomi probabilmente a causa di questo loro precoce incanutimento dovuto forse ad una mutazione genetica. Il cavallo pezzato presenta invece due colori nettamente distinti tra loro e a seconda della pezzatura si dice: tobiano (pezzatura bianca tipica con zampe bianche, testa scura con rari segni bianchi e pezzatura che incrocia dorso e groppa), overo (garrese, dorso, groppa e addome sono pigmentati, gli arti sono scuri mentre la faccia e i lati del dorso sono generalmente bianchi), sabino (arti e faccia bianchi) e splash white (pezzatura molto estesa ed occhi blu).
Oltre al colore del mantello sul passaporto del cavallo verranno segnalati anche tutti gli altri tratti distintivi come le balzane, peli bianchi che possono essere presenti su uno, due, tre o tutti e quattro gli arti. A seconda della loro altezza vengono distinte in: traccia di balzana (quando interessa solo parte della corona), piccola balzana (corona e parte del pastorale), balzana (comprende il nodello), grande balzana (arriva a metà stinco) e balzana alto calzata (comprendente buona parte dell’arto). Si trovano principalmente nel cavallo baio e sauro. Altro tratto distintivo è la così detta riga mulina: una striscia di pelo scuro che va dal garrese alla coda. Il colpo di lancia è una depressione circolare alla base del collo mentre il colpo d’accetta si trova tra collo e garrese ed è lineare. Spighe e remolini sono in cui il pelo prende una direzione contraria rispetto al resto del corpo; si trovano frequentemente sulla fronte e sembrano dei piccoli vortici; la spiga si sviluppa anziché in cerchio in linea retta e può essere lunga alcuni centimetri; il pelo è diretto da un lato verso l’alto, dall’altro in direzione opposta. Si trovano spesso al centro del petto del cavallo. Infine abbiamo le macchie più o meno estese sulla faccia: stella (contorno frammentato a forma di rombo), palla di neve (circolare), lista (striscia bianca che va dal ciuffo verso le nari), bella faccia (quasi tutto il muso è bianco), bevente in bianco (se entrambe le labbra o solo quello superiore o inferiore sono bianchi). Tutto ciò che è bianco (balzane e macchie sulla faccia per esempio) vengono segnalati sul pupazzetto sul passaporto con la biro di colore rosso, il resto con colore nero. I remolini vengono segnalati con una x, le cicatrici con una freccia, il colpo di lancia con un triangolo equilatero mentre il colpo d’accetta con un triangolo isoscele. Le castagne vengono riportate solo nel caso in cui il cavallo presenti pochi altri tratti distintivi.
Un po’ di genetica…
Premesso che non sono un’esperta e che lo scopo delle cose che scrivo è di dare una panoramica generale su vari aspetti legati al cavallo senza però addentrarmi nello specifico non di mia competenza, vorrei sprecare qualche riga per abbozzare un discorso sulla genetica dei mantelli. La questione è piuttosto lunga e complessa e sicuramente persone molto più informate di me saprebbero darne una spiegazione migliore, tuttavia vorrei provare ad approfondire un ambito che reputo molto interessante. Ciò che noi vediamo esteriormente, il colore di peli e crini quindi, è solo il risultato di una serie di combinazioni genetiche che possono manifestarsi in diversi modi e dando origine ai diversi mantelli ed alle loro varianti. I geni responsabili di ciò che noi vediamo (fenotipo) sono ben 39 e dipendono dall’unione del corredo genetico paterno e materno. Il genotipo è l’insieme dei geni e la loro interazione mentre il fenotipo è il risultato a noi visibile. Quando un individuo o un animale è dotato di due coppie di cromosomi, il genotipo è la combinazione degli alleli di quel determinato gene da qui abbiamo l’omozigote (nel caso in cui siano presenti due alleli uguali) o l’eterozigote (i due alleli combinati sono diversi uno dall’altro). Nel caso dei mantelli, come nel colore dei fiori o degli occhi, il risultato finale dipende da quale allele sia dominante; esistono poi alleli recessivi che non si manifestano perciò nel fenotipo se sono combinati con un allele dominante e quelli dominanti incompleti: in tal caso un allele domina sull’altro ma solo in modo parziale, il risultato sarà quindi una mescolanza dei due colori (esempio: fiore rosso e fiore bianco incrociati danno un fiore rosa nel caso in cui il bianco sia un dominante incompleto). Per quanto riguarda i cavalli il gene G del grigio è dominante per esempio su nero (gene E), baio (gene A) e sauro (gene ee); il baio (A) domina su nero e sauro mentre il sauro è recessivo.
Gene nero: E alleli E, e -> le combinazioni possibili sono quindi EE, Ee, ee dove nei primi due casi avremo un cavallo morello o baio in relazione al gene A, mentre nel terzo un sauro.
Gene baio: A alleli A, a -> le combinazioni possibili saranno AA, Aa, aa, nei primi due casi avremo un cavallo baio, nel terzo, se ad esempio si trova in combinazione con E avremo un morello.
Gene bianco: W alleli W, w -> combinazioni possibili WW (letale), Ww, ww; la prima combinazione è letale e porta alla morte prematura dell’embrione o al suo riassorbimento, nel secondo avremo un cavallo bianco fin dalla nascita mentre nel terzo avremo un cavallo con pigmentazione normale.
Gene grigio: G alleli G, g -> combinazioni GG, Gg, gg. In GG e Gg avremo il cavallo grigio che schiarisce con il passare del tempo ma ciò non accade nella coppia gg.
Gene crema Cr (dominante incompleto, detto anche gene di diluizione, comporta una colorazione più “leggera”); lo troviamo nel perlino (baio con due coppie di gene Cr), nel buckskin (baio con una coppia di gene Cr), nello smokey black (morello con un coppia di gene Cr), nello smokey creme ( morello con due coppie di gene Cr), nel cremello (sauro con due coppie di gene Cr) e palomino (sauro con una coppia di gene Cr).

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