mercoledì 6 aprile 2011

La cura del cavallo

L’equitazione è uno sport impegnativo sotto molti punti di vista: non solo fisicamente (non è solo il cavallo a fare uno sforzo ma anche chi ci è sopra!) ma anche per il tempo necessario. Se vogliamo fare un giro di un’ora a cavallo teniamo presente che ce ne serviranno più del doppio per prepararlo prima e svestirlo in seguito. Innanzi tutto tiriamo fuori il cavallo, leghiamolo ai due venti e iniziamo le operazioni di pulizia. Queste non sono solo un vezzo per avere il cavallo profumato ed intrecciato ma sono anche un momento per rafforzare il nostro rapporto con lui, controllarlo e, infine, pulirlo. Ricordiamoci che un’operazione di grooming ben fatta ci permetterà di conoscere bene il nostro cavallo e di accorgerci di qualsiasi gonfiore, infiammazione o escoriazione esso presenti. Partiamo con la pulizia dei piedi: con un nettapiedi scarichiamo la suola da residui di lettiera o terra, passiamo quindi con una spazzolina dura la muraglia e con un pennello cospargiamo di grasso sia sotto che sopra lo zoccolo. Alcune persone usano una spazzola molto dura (che si trova anche dal ferramenta per pulire il ferro) per pulire lo zoccolo: meglio evitarla perché si rischia di andare a danneggiare la muraglia o anche ferire l’animale se non stiamo attenti. Una pulizia quotidiana evita che lo sporco o residui di urina rimangano troppo a contatto con la suola del piede, ci permette di verificare che non vi sia presenza di pietre o chiodi, che la temperatura sia giusta (i piedi non devono essere caldi altrimenti si può sospettare un caso di laminite) e la condizione del fettone. I piedi non devono essere troppo molli né troppo secchi: entrambi gli estremi sono dannosi e nel caso di piedi troppo molli evitiamo di usare grasso o olio per ammorbidirli ulteriormente mentre se sono troppo secchi allora ingrassiamoli più spesso per evitare che si formino crepe e rotture. Il fettone non deve emanare odore di marcio e sfaldarsi: in tale situazione pulire con cura e disinfettare con liquido del villate o betadine e nell’arco di pochi giorni dovrebbe tornare normale. Una volta fatti i piedi prendiamo una striglia (preferibilmente in gomma) e iniziamo a strigliare il cavallo con movimenti circolari: la groppa, la schiena e la parte superiore del collo (quella vicina alla criniera) evitando gli arti, la faccia e la parte inferiore del collo. Una energica strigliata oltre a far emergere gran parte dello sporco e della polvere ha anche un effetto massaggiante e stimola la circolazione sanguigna superficiale. Non tutti i cavalli amano la striglia ma, in genere, le operazioni di pulizia sono bene accettate dalla maggior parte dei cavalli. Dopo la striglia si passa con il bruscone, una spazzola con setole medio-lunghe piuttosto dure, per togliere i residui di sporco e quindi con la brusca, spazzola con setole più corte e morbide, per rifinire e lucidare il pelo. In aggiunta si può passare un panno di cotone asciutto. È importante che specialmente la zona sotto la sella sia ben pulita e senza residui di sporco che con lo sfregamento potrebbero andare a creare fiaccature. Con una spugnetta imbevuta di acqua puliamo occhi e narici e con una diversa i genitali. Con una spazzola di piccole dimensioni e setole morbide si faranno le gambe e la faccia. Alcuni adottano l’uso dell’olio per bambini per rendere il manto più lucido: è una pratica sconsigliabile perché l’olio tende a chiudere i pori e a non lasciar traspirare la pelle. Criniera e coda vanno periodicamente pareggiate e tenute in ordine. Una coda troppo lunga verrà infatti calpestata e molti dei crini verranno spezzati rovinandosi. Per facilitare il lavoro con la criniera, soprattutto nel caso di cavalli con crini molto lunghi e molto folti, esistono in selleria molti prodotti districanti che rendono più facile districarli e pettinarli senza strapparli e li lucidano. Tali prodotti si possono anche usare sul pelo facendo però attenzione ad evitare la zona della sella nel caso in cui si faccia uso di prodotti a base di silicone. Coda e criniera possono essere quindi intrecciate o meno. Il numero delle trecce normalmente è dispari e non vanno tenute molti giorni di fila perché altrimenti i crini tendono a spezzarsi.

Nessun commento:

Posta un commento