giovedì 14 aprile 2011

Parassitosi


siringa per la somministrazione di vermifugo per cavallo di 600 kg o di peso inferiore

Una delle forme più comuni di parassitosi interna con la quale ci troviamo ad avere a che fare se siamo proprietari di cavalli sicuramente è quella inerente l’infestazione da vermi. Ne esistono di diverso tipo (tondi, piatti, grandi e piccoli) ed una certa quantità può venire tollerata ma alcuni animali arrivano ad ospitarne anche parecchie migliaia. Il ciclo vitale dei vermi è pressappoco lo stesso per tutti e consiste nella presenza di individui adulti all’interno del corpo del cavallo, tendenzialmente nell’intestino, che depongono uova le quali vengono successivamente espulse con le feci dove si vanno a sviluppare sotto forma di larva spostandosi quindi nell’erba dove vengono nuovamente introdotte all’interno dell’apparato digerente per dare inizio ad un nuovo ciclo. Se vi è una forte contaminazione le larve possono essere trovate praticamente in ogni luogo visitato dal cavallo: pascolo, lettiera del box, sull’animale stesso. Durante il periodo invernale, che va indicativamente da settembre a marzo, esse rimangono inattive a causa delle rigide temperature ma non muoiono; tornano attive durante la primavera per infestare nuovamente gli animali. I puledri fin dai 2 mesi di età diventano ricettivi nei confronti delle larve che possono essere ingerite al pascolo oppure attraverso il latte della fattrice, se questa ne è colpita. I sintomi principali che si possono riscontrare riguardano la perdita di peso con costole evidenti ma pancia gonfia, diarrea, episodi di coliche intermittenti di lieve o moderata entità, pelo opaco ed arruffato, orticaria nella zona dell’attaccatura della coda. L’unico modo certo per scoprire se il nostro animale è vittima di parassitosi e di stabilire quindi da che verme dipende è tramite un test coprologico (esame delle feci) ed un esame del sangue. È molto difficile che i vermi siano visibili ad occhio nudo poiché le uova sono minuscole ma può capitare, anche se è piuttosto raro, che qualche adulto venga espulso e sia perciò visibile. Prima di parlare nello specifico delle diverse specie di vermi conosciute possiamo parlare di quale può essere una profilassi preventiva da tenersi per diminuire il rischio di contagio. Innanzi tutto il 99% delle larve si trova nel pascolo mentre solo un 1% risiede nell’animale; da qui è evidente l’importanza di una corretta gestione dei paddock. È bene che essi vengano puliti giornalmente dalle feci nelle quali si trovano le uova che poi si trasformeranno in larve, sarebbe auspicabile anche evitare di inserire troppi cavalli in un piccolo terreno, evitare di far pascolare un cavallo appena sverminato per un paio di giorni ed, infine, sarebbe opportuno avere un programma di rotazione del bestiame dal momento che bovini ed ovini non sono sensibili agli stessi vermi dei cavalli (l’ultima opzione tuttavia non è così facile da applicare a meno che non si abbia un’ azienda agricola con diversi animali). È bene somministrare in maniera periodica prodotti antielmintici (vermifughi) a tutti i cavalli presenti in scuderia nello stesso momento e provvedere a sverminare un cavallo nuovo appena arrivato. Tali prodotti si differenziano per principio attivo ed è consigliabile un programma di loro rotazione per far sì che il cavallo venga trattato contro vermi diversi. Alcuni attuano un programma di rotazione più lento secondo il quale per un anno utilizzano un tale vermifugo per cambiarlo l’anno seguente, altri invece cambiano ad ogni somministrazione. Sarebbe opportuno effettuare il trattamento ogni tre mesi, esistono vermifughi chimici e altri composti da prodotti naturali e può essere una buona opzione combinare le due tipologie (specialmente in inverno quando le larve sono inattive si può pensare di utilizzare uno di questi prodotti naturali). Generalmente hanno l’aspetto di una pasta o gel inseriti in una siringa graduata che serve per applicare il giusto dosaggio a seconda del peso del cavallo da trattare. È consigliabile non usare la stessa siringa per animali diversi a meno che questi non vivano in stretto contatto (ad esempio nello stesso box o paddock) quotidianamente. Se non siamo certi in merito al peso del nostro cavallo è meglio eccedere un po’ che non darne una quantità inferiore (per i cavalli di dimensioni medie sui 500 chili approssimativi si tende a dare la siringa intera che sarebbe i dosaggio per 600 chili). La fattrice deve essere sverminata dopo il parto per evitare la trasmissione di larve al piccolo attraverso il latte materno. Al giorno d’oggi vi sono due classi principali di vermifughi che risultano utili nel trattamento di una vasta gamma di parassiti e sono: ivermectine (della quale fanno parte Eqvalan, Equimectrin e Equest) e Pyrantel (Strongid P e Pyrantel). Tuttavia negli ultimi anni si è evidenziata una resistenza sviluppata da alcuni vermi nei confronti di tali prodotti rendendoli di poca efficacia e non sono utili contro le larve incistate perché queste vengono protette dai tessuti; la loro attività farmacologica va dai 40 ai 90 giorni e da qui la necessità di provvedere ad una nuovo trattamento ogni tre mesi almeno.
Un accorgimento: se nel vostro maneggio viene attuato un programma di profilassi premuratevi di essere voi a somministrare il vermifugo al vostro cavallo. Purtroppo capita che il prezzo del vermifugo venga fatto pagare ma non venga somministrato!

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