domenica 3 aprile 2011

Il morbo di Cushing

Il morbo di Cushing è una malattia causata dal mal funzionamento della ghiandola pituitaria che è situata alla base del cervello. Tale organo produce ormoni e nel cavallo affetto dal morbo (la cui causa non è pienamente conosciuta) essa aumenta di dimensioni producendo dunque una quantità eccessiva di ormoni. Nelle altre specie animali il morbo va ad interferire con la produzione di un singolo ormone mentre negli equini sono più di uno quelli interessati. Mediamente si riscontra attorno ai 20 anni di età ma non è così raro trovarlo già in cavalli o pony di poco sopra i 10 anni. Non è una malattia che porti alla morte, tuttavia i cavalli affetti sono più esposti ad attacchi di parassiti e a sviluppare infezioni. La diagnosi nei casi più eclatanti è basata sull’osservazione del pelo che si presenta molto folto, lungo e ricciolo (irsutismo) e tendente a crescere anche in estate; molti animali hanno una continua necessità di bere a cui segue minzione frequente; alcuni soffrono di frequenti attacchi di laminite. Altri sintomi possono essere: letargia, perdita di peso, accumulo di grasso, difficoltà a mantenere la massa muscolare ed una sudorazione eccessiva (spesso correlata al pelo folto). Non sono da escludere problemi al fegato, polmonite nei casi più gravi ed infezioni. Nel caso in cui si sospetti che il cavallo sia affetto dal morbo, ma non se ne abbia la certezza a causa di mancanza di tratti marcati riconducibili alla malattia, si può procedere con lo svolgimento di esami di sangue e urine. Dato che può interessare diversi organi è bene tenere il cavallo sotto controllo con test periodici, seguendo un rigoroso programma di sverminazione e vaccinazione, curare i denti (si riscontrano spesso infezioni alla bocca), controllare la temperatura dei piedi e tosare frequentemente per evitare l’eccessiva sudorazione nei periodi caldi e durante il lavoro. La cura a base di medicinali non è particolarmente costosa e deve essere portata avanti durante tutto l’arco della vita dell’animale ma non sempre fornisce una risposta positiva. Non esiste una prevenzione, tuttavia con le dovute attenzioni e cure l’animale può sopravvivere a lungo senza manifestare problemi.

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