domenica 17 aprile 2011

Vaccinazioni

Un buon programma di prevenzione può evitare problemi dovuti alla contrazione di malattie, anche molto gravi, ed i relativi costi per effettuare una cura. Le principali vaccinazioni disponibili sono quella contro l’ influenza equina, il tetano e la rinopneumonite. Il ciclo di vaccinazioni parte con una prima inoculazione del vaccino per via intramuscolare seguita da un richiamo dopo un mese e quindi dal ripetere il vaccino con scadenza annuale. Per la rinopneumonite la copertura però non comprende l’intero anno e sarebbe meglio ripeterla a distanza di sei mesi una dall’altra. Nessuna di queste è obbligatoria per legge ma, nel caso in cui volessimo partecipare a gare, è necessario mostrare il passaporto con l’avvenuta vaccinazione antitetanica e contro l’influenza equina.
Influenza equina
È la malattia respiratoria a carattere virale probabilmente più diffusa che può colpire cavalli di qualsiasi età (anche se prevalentemente viene riscontrata in giovani soggetti di 2 o 3 anni) a causa di un virus. Si riscontrano casi in tutto il mondo tranne in Australia, Nuova Zelanda e Islanda che con un programma di prevenzione sono riusciti ad eliminarla. È estremamente contagiosa e la trasmissione può avvenire attraverso il contatto diretto con le secrezioni nasali oppure il contatto indiretto con finimenti o materiali infettati. Il periodo dell’anno in cui principalmente si manifesta è quello autunnale ed invernale e può essere causata da immunodepressione del cavallo o da sovraffollamento in scuderie in cui non vengono rispettate le norme igieniche tra le altre cause. I sintomi di solito comprendono quelli che possono essere i classici sintomi della nostra influenza: febbre alta, inappetenza, scolo nasale inizialmente trasparente che diventa poi spesso e purulento, fotofobia e lacrimazione, depressione. La malattia ha un periodo di incubazione molto breve che va dall’ uno ai cinque giorni e i sintomi tendono a scomparire già dopo 10 giorni (in alcuni casi si presenta però anche in forma asintomatica). A causa dell’elevata contagiosità è bene che il cavallo infetto venga isolato dagli altri e tenuto a riposo per almeno tre settimane; se così non fosse, il cavallo già di per sé debilitato, verrebbe esposto al rischio di sviluppare infezioni secondarie come polmonite o bronchite. La terapia consiste nell’utilizzo di farmaci antibiotici se la febbre persiste per più di tre o quattro giorni e sieri per puledri; è bene non vaccinare le fattrici dopo l’8 mese di gravidanza per il rischio di aborto. La vaccinazione preventiva viene spesso effettuata insieme a quella contro il tetano perciò una prima volta con un richiamo dopo un mese e poi a decorrenza annuale.
Tetano
È una malattia infettiva, che in più dell‘80% dei casi risulta mortale, non contagiosa. Il batterio responsabile del tetano si trova nel terreno ed in parte all’interno degli organismi; penetra di solito attraverso una ferita (specialmente se profonda) andando ad infettare l’animale nel caso in cui vengano a crearsi le giuste condizioni anaerobiche che gli permettono di produrre la tossina che attacca il sistema nervoso. Può rimanere dai 4 ai 20 giorni in incubazione e, di norma, prima si manifesta, più la situazione sarà critica. La vaccinazione non è obbligatoria ma vivamente consigliata non solo per i cavalli ma anche per tutte le persone che vi lavorano a stretto contatto, dal momento che il cavallo risulta tra gli animali il più esposto. I sintomi vanno dalla zoppia, all’incapacità di muoversi, febbre, spasmi dei muscoli facciali e quindi incapacità di nutrirsi e ipersensibilità ai rumori. L’ acqua ossigenata ha un lieve effetto antitetanico per cui può essere usata per pulire le ferite nell’immediato ma, se l’animale non è in regola con il programma di vaccinazioni, è bene chiamare subito il veterinario perché inoculi l’antitossina. Questa viene usata anche per i puledri appena nati e le fattrici non vaccinate in prossimità del parto ma ha una copertura momentanea. Per avere una copertura a più ampio spettro è bene effettuare una prima vaccinazione seguita da un richiamo ad un mese di distanza e quindi procedere con un piano annuale. Di norma viene eseguita insieme a quella contro l’influenza equina, i costi non sono elevati (specialmente se i vaccini vengono somministrati contemporaneamente a più cavalli il costo per capo può aggirarsi attorno ai 30 euro) e il vantaggio è notevole se pensiamo alle conseguenze a cui il nostro amico va incontro in caso di mancata vaccinazione.
Rinopolmonite
È una malattia molto contagiosa causata dall’ Herpes virus (EHV-1 ed EHV-4); può causare febbre alta, rinofaringite, laringotracheite, tracheobronchite, comparsa di tosse secca e scolo nasale, inappetenza, depressione, ingrossamento dei linfonodi, paralisi degli arti posteriori e aborto nelle cavalle. La trasmissione avviene per contatto diretto con le secrezioni o per via indiretta attraverso oggetti infetti. Il virus EHV viene distrutto facilmente con il calore ed i disinfettanti perciò una buona igiene è un punto di partenza verso la prevenzione. La diagnosi può essere fatta in laboratorio analizzando tamponi nasali e il sangue del cavallo che si sospetta sia stato colpito (in alcuni casi, soprattutto in cavalli anziani, è asintomatica). La terapia si basa sulla somministrazione di antibiotici e medicinali antivirali, il cavallo deve essere tenuto isolato dagli altri e tutto ciò che viene in contatto con lui deve essere pulito e disinfettato. Ogni focolaio deve essere denunciato alle autorità competenti. Il vaccino non fornisce una copertura totale ed è bene rifarlo con ricorrenza semestrale. Viene anche inoculato alle fattrici al 5 - 7 - 9 mese nelle quali però può provocare aborto (se tuttavia la fattrice gravida venisse a contatto con il virus e non fosse vaccinata il rischio di aborto sarebbe molto alto). Alcuni, nonostante vaccinino contro influenza e tetano, evitano la vaccinazione contro la rinopolmonite perché piuttosto forte e può portare qualche complicazione e reazione avversa.

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