venerdì 22 aprile 2011

Polo


È un gioco dalle origini molto antiche, nato in India ed importato dagli inglesi durante il periodo della colonizzazione, venne inserito tra i giochi olimpici tra il 1900 ed il 1936. Due squadre di quattro giocatori a testa si fronteggiano in un campo di dimensioni molto ampie (275 metri di lunghezza per 180 di larghezza) in erba, ma si pratica anche sulla neve, e lo scopo del gioco è colpire, con un movimento che va dal basso verso l’alto, una palla di legno, del peso di circa 130 grammi e di diametro variabile dai 76 agli 89 millimetri, con delle lunghe mazze di bambù facendola finire tra i due pali che identificano la porta avversaria (i pali delle porte devono essere alti almeno tre metri ed essere leggeri in modo da cadere se urtati e la distanza tra loro sarà di 7,3 metri). A regolamentare il gioco ci sono due giudici a cavallo ed un arbitro all’esterno del campo. La partita è divisa in tempi mediamente di sette minuti l’uno (al massimo sette minuti e mezzo) chiamati chukker o chukka al termine dei quali sono previsti tre minuti di pausa utili per cambiare il cavallo. A metà partita sono previsti altri cinque minuti di riposo ed il numero di tempi è generalmente di sei al termine dei quali si stabilisce la squadra vincitrice che corrisponde a quella che ha totalizzato il maggior numero di goal. In caso di parità si giocherà un tempo supplementare e se, al termine di questo, non vi è nuovamente un vincitore allora verrà iniziato un 8 tempo nel quale vincerà il primo a segnare. La coda del cavallo viene legata per evitare che interferisca nei movimenti o che i crini si incastrino nelle mazze e la criniera viene tagliata molto corta; i cavalli hanno tutti e quattro gli arti fasciati per proteggere i tendini dalle grandi sollecitazioni mentre sono proibiti i paraocchi o qualsiasi elemento che non permetta una corretta e piena visione da parte del cavallo; allo stesso modo i giocatori indossano protezioni (ginocchiere e casco con sottogola fissato). Non sono invece permessi speroni con punte o borchie sporgenti sugli stivali o sulle ginocchiere. I colori delle due squadre devono essere vivaci e velocemente riconoscibili; i giocatori devono tenere la stecca con la mano destra ed è vietato spingere fuori l’avversario o ostacolarlo ad una velocità non compatibile alla sua come anche tagliargli la strada; è allo stesso modo vietato colpire con la frusta un cavallo o cavaliere avversario o usarla con il proprio animale se non necessaria. Non sono ammessi in campo cavalli ciechi da un occhio, disobbedienti o con vizi pericolosi; un cavallo zoppo o con un qualsiasi tipo di ferita viene escluso dal gioco. L’indole dell’animale deve essere buona ma reattivo e pronto a scattare, sono ideali i cavalli mesomorfi di corporatura media, non c’è un’altezza definita per regolamento ma di norma si aggirano tra gli 1,55 e l’1,60 al garrese, sono ben strutturati con degli zoccoli non troppo piccoli per le grandi sollecitazioni che devono affrontare, la gabbia toracica deve avere una buona dimensione per sopperire allo sforzo e non deve avere paura degli altri cavalli, della stecca o della pallina che lo può colpire. La stagione delle partite inizia normalmente in primavera per finire in tardo autunno e le partite disputate all’inizio della stagione di norma sono di preparazione per quelle a seguire. Il cavallo a fine partita viene docciato con lo scopo di levare il sudore ma anche per l’azione defatigante dell’acqua fredda e a volte la muscolatura viene in aggiunta frizionata con olio o alcool canforato. Nessuno può entrare in campo per dare assistenza ed è prevista la sostituzione di un giocatore se questi si ferisce durante la partita. Al momento la squadra più forte risulta essere quella argentina.

http://www.youtube.com/watch?v=0tqPeeUvNsE&feature=related

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