lunedì 4 aprile 2011

Quanto costa mantenere un cavallo

Prendo spunto da una interessante lettera pubblicata sul mensile Cavalli e Cavalieri del mese di aprile 2011 a pag. 84 e 86 per trattare quali possono essere le spese relative al mantenimento del cavallo. La lettera è stata inviata da un lettore sanzionato dall’agenzia delle entrate per avere, a loro avviso, evaso il fisco; traggono tale deduzione dal momento che il signore è proprietario di due cavalle per il cui mantenimento è stimato un costo di 55.000 euro annuali mentre lui ne dichiarava meno della metà da lavoratore dipendente. Lo scrittore fa presente di avere le due cavalle, madre e figlia rispettivamente di 18 e 14 anni, a casa, di mantenerle con foraggio da lui prodotto e che non vengono usate con fini sportivi. Ma tutto ciò pare non bastare. Questa in breve la situazione esposta ma, come lui, esistono molte altre persone che potrebbero raccontare una vicenda analoga. Viene perciò da chiedersi secondo quali criteri viene stimato il costo annuale di mantenimento di un cavallo. Secondo quali principi si va ad infierire su chi, con sacrificio e duro lavoro cerca di dare una vita serena e confortevole a questi animali che in molti casi diventano dei veri e propri compagni di vita (e per la vita)? Perché poi vengono sempre penalizzati coloro che cercano di fare del loro meglio per rispettare le leggi che fioriscono giorno dopo giorno? Chiunque abbia un po’ di dimestichezza con il mondo dell’equitazione ha ben presente il panorama che gli si presenta davanti: gli imbroglioni la fanno franca mentre gli onesti vengono pesantemente sanzionati. Con i controlli a tappeto svolti ultimamente e la campagna quasi intimidatoria volta a far registrare gli animali molti di noi si sono premurati di registrare i cavalli ancora non identificati o si sono messi in regola con i passaggi di proprietà. Ecco che in questo modo coloro che hanno adempiuto ai loro doveri vengono così facilmente rintracciati e sanzionati mentre chi continua con lo scambio di cavalli, di passaporti e via dicendo rimane nel limbo e nessuno va ad interferire con il loro lavoro. Parlando in cifre e tralasciando i casi di chi ha un cavallo in maneggio e paga una pensione (più o meno costosa a seconda della struttura a cui ci si affida) per tenere un cavallo a casa quanto si spende? Tralasciando che in molti casi c’è chi si produce da solo il foraggio o la paglia oppure può reperire il materiale magari dal vicino o da una persona conosciuta ad una cifra di favore, nel caso in cui dovessi sobbarcarci le spese per tutto quello che è necessario non arriveremmo comunque mai ai costi stabiliti dall’ Agenzia delle Entrate. Innanzi tutto avremo bisogno di: fieno, truciolo e mangime. Prendiamo tutti prodotti di media qualità, tralasciando i meno ed i più cari, e facciamo due conti: il mangime si aggira attorno ai 34 euro al quintale, un cavallo ne mangia pressappoco 4-5 kg al giorno (molto dipende dal lavoro svolto, dal tipo di mangime, dal fieno che si somministra e così via); quindi dando 4 kg al giorno per trenta giorni arriviamo a 120 kg mensili per un totale di euro 40,8. Un fieno di primo taglio confezionato costa approssimativamente 0,245 euro al chilo; somministrandone sei al giorno arriviamo ad 1,47, per trenta giorni siamo a 44,10. Il truciolo costa 7,5 a balletta da 25 kg, aggiungendone un paio a settimana significa 60 euro al mese. Il totale è presto fatto: 40,8 più 44,10 più 60 fa 144,9 euro al mese, quindi 1738,8 euro all’anno. Da dove arrivano perciò le cifre stimate? Anche scegliendo i prodotti più costosi e riempiendo di truciolo (spesso più dispendioso rispetto alle altre lettiere di lolla di riso, paglia o segatura) non si riesce nemmeno lontanamente ad avvicinarsi ai costi proposti per il fantomatico redditometro…

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