martedì 12 aprile 2011

Laminite

Anche detta podoflemmatite o rifondimento, la laminite è una malattia molto grave che necessita un immediato intervento veterinario poiché può essere mortale nei casi più gravi o svilupparsi in forma cronica debilitando l’animale colpito. Letteralmente laminite significa infiammazione delle lamine che sono quelle strutture del piede che collegano la terza falange alla muraglia dello zoccolo. È riscontrabile a livello di tutti e quattro gli arti, più spesso però colpisce solo gli anteriori mentre più raramente solo un arto è interessato. Può coinvolgere anche la suola e la corona danneggiandone i tessuti; le lamine muoiono e, venendo così a mancare il collegamento tra osso e muraglia, questo rimane “libero” e, a causa del peso del cavallo e dell’azione dei legamenti, può ruotare. Il dolore provocato è notevole tanto che il cavallo può manifestare uno o più di questi sintomi:
- difficoltà di deambulazione
- difficoltà di stazionamento, viene assunta una postura tipica con gli anteriori spostati in avanti per alleviare il peso da essi
- cavallo che sta a lungo disteso
- piedi caldi (sintomo non sempre presente)
- forte polso digitale
- suola molto sensibile al test con le pinze del piede
- crescita anormale dello zoccolo nelle forme croniche
- presenza di ascessi
- linea bianca più alta del normale
- presenza di aree rosa sulla muraglia evidenti e determinate dal ristagno di sangue
La podoflemmatite si articola in tre fasi: una prima fase di sviluppo in cui il cavallo manifesta un problema a livello del sistema riproduttivo, immunitario, respiratorio o nei reni, nel fegato, a livello ormonale o muscolo scheletrico. È in questo momento iniziale che le lamelle vengono esposte ad enzimi prodotti dal corpo che ne provocano la morte. Spesso non viene rilevata a questo stadio ma se siamo coscienti che il nostro animale è soggetto ad un malfunzionamento in uno di questi ambiti (ad esempio ha il morbo di Cushing) è bene tenerlo sotto sorveglianza per prevenire l’insorgenza di una fase acuta in cui il dolore ai piedi è molto forte a causa del movimento della terza falange ormai distaccatasi. Se identificata prontamente, e se il danno subito dalla falange non è grave, il cavallo può rimettersi completamente ma se ormai la falange ha subito la rotazione probabilmente si andrà evolvendo in una forma cronica i cui sintomi vanno dalla zoppia al dolore acuto dovuti anche ai cambiamenti a livello della circolazione sanguigna nel piede ed è per tale ragione che il polso digitale si può identificare agevolmente dietro lo stinco. Le cause scatenanti (tralasciando i succitati problemi a livello di reni, fegato, sistema immunitario, ecc) possono essere di varia natura. Può insorgere a seguito di intossicazioni di vario genere (enterite o ritenzione di placenta per esempio), come effetto collaterale di alcuni cortisonici, può essere dovuta a sovralimentazione (quantità eccessiva di granaglie somministrate o ingerite per sbaglio dal cavallo scappato dal box, erba in quantità eccessiva; sebbene il secondo caso sia più raro vi sono periodi in cui la forte escursione climatica con notti fredde rispetto a giornate calde e soleggiate fa in modo che l’erba produca una gran quantità di zuccheri che provocano fermentazione all’interno dell’apparato digerente con conseguente sviluppo di fattori di rischio), può avvenire a seguito di disordini digestivi come dopo un episodio di colica o forte diarrea, dopo un grave trauma (ad esempio se un arto subisce un grave infortunio allora l’animale caricherà più peso possibile sull’altro che verrà dunque sovraccaricato dando origine all’infiammazione delle lamine) o ancora ad una mancata cura del piede non pareggiato né ferrato o ad una ferratura inadatta.
Il veterinario una volta osservato lo stato di salute del cavallo e appurato tramite radiografia se vi sia stata o meno la rotazione della terza falange, può prescrivere una serie di medicinali e cure da mettere in atto. Innanzi tutto l’animale deve muoversi il meno possibile, possibilmente sarà il caso di scuderizzzarlo e provvedere a rendere la lettiera del box molto morbida e soffice nel caso in cui volesse sdraiarsi per alleviare il dolore ai piedi. Non vanno somministrate granaglie ed è utile evitare l’uso del paddock riducendo l’alimentazione alla sola somministrazione di foraggio in molte dosi di piccole quantità. Possono essere praticati impacchi di ghiaccio o acqua fredda ai piedi per dare un momentaneo sollievo ma non sono utili a lungo termine. Il veterinario può quindi prescrivere degli antinfiammatori per ridurre l’infiammazione e il dolore, dei vasodilatatori per favorire l’afflusso di sangue ai capillari del piede e integratori per lo zoccolo. Può essere inoltre utile eseguire una ferratura correttiva ed in alcuni casi si ricorre ad un intervento per sezionare e rimuovere parte della muraglia.

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